Fulmini 15/1/2013, 15 gennaio 2013
SPORTEGOLANDO 20130115
OMOSESSUALITÀ «Non voglio più nascondere la mia omosessualità, voglio condurre una vita felice. Non mi occupo di quello che ne pensano gli altri. Dico a loro: non dovete provarlo ma vi prego di accettarlo» (Daniela Iraschko, regina mondiale del salto).
GAY «Per la cronaca non sono gay, tutte le esperienze sessuali che ho avuto sono state eterosessuali. Mi piacciono le donne. So bene cosa significa, da ragazzi, sentirsi dire dagli altri quale sarebbe il tuo orientamento sessuale, e poi rendersi conto che quella cosa non corrisponde alla realtà. Hanno iniziato ad accusarmi di essere gay ancora prima che io stesso capissi chi ero» (Ian Thope).
FARMACI «Sì, prendo farmaci tutti i giorni, e non è uno spasso: eliminano i picchi di tristezza, ma anche quelli di felicità» (Ian Thorpe)
GIOVANE «Mia nonna mi diceva sempre: “Sposati una molto più giovane di te così mentre tu invecchi lei sarà sempre più bella di te» (Ian Thorpe)
RAGAZZINO «Niang mi ha convinto: non era facile esprimersi per un ragazzino così giovane in una partita così controllata» (Massimiliano Allegri).
BLOCCO «Destro? Ha un blocco mentale: se si crea quattro palle gol vuole dire che c’è, forse gli manca un po’ di convinzione. Lamela? Partiva da solo e non è mai arrivato, lo stesso vale per Dodò che avevo messo dentro per sfondare. E poi Marquinho non ha messo piede in area. De Rossi? Se facciamo la squadra con chi guadagna di più [6 milioni di euro a stagione, ndr] non lo so se poi vinciamo. Mi serviva di più Tachtsidis» (Così l’allenatore della Roma Zeman sui suoi giocatori).
LACRIMA «È un papà dalla lacrima facile. Deve essere ereditario, suo padre e suo nonno erano così» (Katia Ancellotti a proposito del padre Carlo).
UMILE «Lionel Messi rappresenta la migliore sintesi: è un vincente, ma anche umile, non contesta l’arbitro, non litiga con gli avversari» (Katia Ancellotti, figlia di Carlo)
IMPENSABILE «Ancora una volta è un ragazzo argentino il calciatore che riesce a distinguersi dagli altri dando spettacolo. La sua statura è bassa, ma i piedi e la testa riescono a imprimere al pallone una velocità impensabile» (Fidel Castro).
FISICA «Leo è ingiusto, colpevole, bugiardo. Chi lo guarda pensa: dobbiamo prendere esempio da lui. Sbagliato. È impossibile. Lui rende facile l’assurdo. Nei suoi stop al volo c’è qualcosa che va contro la fisica» (Enrico Sisti, giornalista)
CALCIO «Non guardo il calcio. Neanche i miei gol. Mi piace ovviamente allenarmi, giocare. Ma guardarlo, in realtà no» (Leo Messi).