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 2013  luglio 15 Lunedì calendario

LA NASCITA DI UN RE D’INGHILTERRA PER IL FOGLIO DEI FOGLI

Business che sarà generato, fin dal suo primo vagito, dal bebè di William e Kate: 250 milioni di sterline tra merchandising (magliette, cappellini, tovaglioli, tazzine, ecc), turismo extra suscitato dall’eccitazione per la nascita, festeggiamenti ufficiali e spontanei. Soltanto in spese per gli alcolici, si parla di 61 milioni di sterline da aggiungere al consumo abituale del Regno Unito (calcoli del Centre for Retail Research). [1]

Al momento, tra i gadget più acquistati dagli inglesi, il bavaglino con la scritta «Born to rule» («Nato per regnare»). [2]

Che sia maschio o femmina, il bebè di William e Kate (nel momento in cui scriviamo, sabato 13 luglio, ancora non è nato), salirà comunque al trono: la Camera dei Lord ha approvato a maggio le modifiche alla legge di successione che cancellano la discriminazione a svantaggio delle eredi femmine. Fino ad ora, il primo in linea per il trono era in ogni caso il figlio maschio, anche se aveva una sorella maggiore. Il governo di David Cameron ha cambiato sistema, garantendo che l’erede sia il primogenito, qualunque ne sia il sesso. [3]

Come altre sovrane prima di lei, Elisabetta II è salita al trono solo perché non aveva fratelli: suo padre, re Giorgio VI, ebbe due figlie, Elisabetta era la primogenita e per questo le toccò la corona. Ma non sarebbe diventata regina se dopo di lei, invece della sorellina Margaret, fosse arrivato un fratellino. [3]

Per il bebè i bookmaker nei giorni scorsi scommettevano quasi esclusivamente su nomi femminili. Tra i più quotati, Victoria e Diana. [4]

La dinastia dei Windsor nasce nel 1901. Il 10 febbraio 1840 la regina Vittoria, ultima monarca del casato degli Hannover, si unisce in matrimonio con Alberto di Sassonia Coburgo Gotha Wettin. Alla sua morte, dopo un regno durato 63 anni 7 mesi e 2 giorni, la Corona passa al figlio primogenito, il Principe di Galles, che regna con il nome di Edoardo VII a partire, appunto, dal 22 gennaio del 1901. A cambiare il cognome di famiglia dal tedesco Wettin al decisamente più inglese Windsor non fu però Edoardo VII ma suo figlio Giorgio V durante la prima guerra mondiale, perché il nome dei Sassonia Coburgo Gotha Wettin richiamava in maniera imbarazzante quello del nemico Kaiser Guglielmo II. [5]

Elisabetta ha ordinato che la nascita del pronipote venga salutata, come comanda tradizione, da 41 colpi di cannone sparati in tutti i parchi londinesi. [6]

I difensori delle tradizioni (fra cui, naturalmente, la regina Elisabetta) sostengono che la nascita del terzo principe nella linea di successione al trono è un fatto storico, che va trattato con la dignità e il decoro che l’avvenimento richiede. «Ma non è detto che le cose vadano davvero come spera Buckingham Palace, a cominciare dal modo in cui verrà annunciata la nascita. Secondo la tradizione, la Regina deve essere ovviamente la prima a essere informata. [...] La prassi prevede che un funzionario si faccia consegnare dai medici un documento che attesta la nascita dell’erede al trono e ne indica il sesso. Il foglio viene portato a Buckingham Palace, consegnato alla Regina e infine esposto su di un cavalletto perché la folla lo legga e possa infine esultare. Fu fatto così per Carlo, che nacque al secondo piano di Clarence House, e anche per suo figlio William, partorito dalla principessa Diana nella stessa ala privata del St Mary’s hospital nella quale sarà ricoverata Kate. Elisabetta aspetterà notizie a Buckingham Palace e tutti si domandano ora se prima del messo reale con la lettera dei medici non arriverà alla folla davanti al palazzo qualche tweet dall’ospedale. Sarebbe del tutto inedito e molto spiacevole se la Regina venisse a conoscere dalle grida dei sudditi un evento tanto importante che riguarda così da vicino la sua famiglia». [7]

Costo della suite del St Mary’s hospital scelta da Kate per il parto: 12mila euro al giorno. [8]

Fino non molti anni fa un membro del governo – di solito il ministro dell’Interno accompagnato da un assistente – doveva essere presente al parto, per assicurarsi che nessuno scambiasse l’erede al trono con un impostore. L’ultima a dover subire questa umiliazione fu Queen Mary, quando partorì nel giorno di Natale del 1936 la principessa Alessandra. [7]

«Il battesimo avverrà quasi certamente nella Music Room di Buckingham Palace [...]. Come era avvenuto per Carlo e William, sarà utilizzata l’acqua del fiume Giordano, ma è probabile invece che la duchessa di Cambridge ponga fine alla tradizione di fare indossare al neonato il pizzo di Honiton che viene usato dai tempi della regina Vittoria». [7]

Dopo il parto, Kate, a dispetto dei consigli della regina Elisabetta, non andrà nei nuovi appartamenti di Kensington Palace (rimodernati al costo di 2 milioni e 400mila euro). La stanza del neonato è pronta (solo tessuti naturali), ma la duchessa lo ha già detto: per i primi tempi il bimbo dormirà con mamma e papà nella villa dei suoi genitori nella contea del Berkshire. «La scusa l’hanno offerta gli stessi appartamenti di Kensington, che in una recente ispezione hanno rivelato tracce preoccupanti di amianto, ritardando quindi il trasloco. Ma il vero motivo è dovuto al fatto che Kate è contraria a far crescere la propria prole negli ambienti asettici di palazzo». [9]

Il principe William, descritto dai giornali alla sua nascita, come «il royal-baby dell’emancipazione». Donata Gianeri su La Stampa del 28 giugno 1982: «Per lui si sono svecchiate regole della monarchia inglese in vigore da secoli. Anzitutto, è il primo erede al trono messo al mondo in una clinica, sia pure esclusiva (segue dalla prima pagina) come la St. Mary’s di Paddington (126.90 sterline al giorno, 300.000 lire), sconvolgendo i piani della regina Elisabetta che aveva già fatto approntare per il lieto evento una modernissima sala parto nella Suite Buhl di Buckingham Palace. E dando un grosso colpo alla tradizione reale che mai. Prima d’ora, si era servita delle strutture pubbliche, sia pure chic: Giorgio VI nacque nell’antico maniero di Sandringham. Edoardo VIII nel Castello di Windsor, Giorgio V a Marborough House e l’attuale Regina Elisabetta al 17 di Bruton Street, residenza prediletta del duca e della duchessa di York. Il principe Carlo poi, cosa senza precedenti, ha voluto assistere alla nascita del figlio come un padre qualsiasi, rientrando in elicottero dalla Francia, dove si trovava. Ed è la prima volta, dopo centoquarantadue anni, che un membro della famiglia reale inglese è presente alla nascita del suo primogenito: l’ultima risale a quando il principe Alberto, nel 1840, vide venire al mondo la figlia Victoria, insieme all’immancabile ministro degli Interni. [...] Non è tutto: [...] benché a Highgrove House, residenza della coppia reale, sia stata approntata una nursery tutta blu e oro, la soave Diana ha ottenuto che il marito le acquistasse Belton House, ventisei stanze, un parco immenso, a un certo numero di chilometri da Buckingham Palace. Meglio, infatti, che il principino cresca immune dall’influenza un po’ vieux jeu della nonna». [10]

Il principe Filippo, marito di Elisabetta II, era a giocare a squash quando Carlo venne al mondo. [11]

Carlo, nato a Buckingam Palace il 14 novembre 1948. Da una cronaca dell’epoca: «Subito dopo il parto si cercava affannosamente il segretario privato del re, a cui spettava di redigere il bollettino annunciante la nascita [...] ma il segretario privato del re non era rientrato a palazzo perché il bambino era nato parecchie ore prima del calcolo degli ostetrici [...]. Fuori dal palazzo vi erano più di quattromila persone [...]». Il giorno successivo, furono «sparati gli inevitabili mortaretti: quarantun colpi di cannone da Hyde Park e dalla Torre di Londra, e le campane di Westmister e di San Paolo hanno suonato per tre ore [...]. Il corredino del bambino, di cinquantacinque pezzi, era stato preparato da Elisabetta su linee di rigida economia, in ossequio alla barbosissima austerità del signor Cripps (Richard Stafford Cripps, il Cancelliere dello Scacchiere che introdusse in Inghilterra l’austerity nel 1947, ndr), ed Elisabetta ha fatto acquisti di indumenti e pezzoline soltanto per gli ottanta punti che le sono stati passati dal ministero del commercio, come a qualunque madre. [12]

Tra gli acquisti di Kate per il bebè, una culla bianca da 300 sterline e un passeggino azzurro firmato Bugaboo che ne costa più di mille. [13]

Il 20 aprile 2011 il principe Carlo, oggi 65 anni, ha stabilito il record di erede al trono da più tempo in carica nell’intera storia del Regno Unito. In quella data, erano 59 anni, due mesi e 14 giorni che aspettava di cingere la corona (per l’esattezza, dal 6 febbraio del 1952 quando morì suo nonno Giorgio VI e sua madre Elisabetta diventò regina). Prima di lui, il record di attesa spettava a Edoardo VII: nato erede al trono il 9 novembre 1841 quando sua madre Vittoria era già regina, si insediò alla sua morte il 22 gennaio 1901, essendo stato primo nella linea di successione per un totale di 59 anni, due mesi e 13 giorni. [14]

Due terzi dei cittadini britannici ritengono che Carlo dovrebbe lasciare spazio al figlio William il giorno in cui non ci sarà più la regina Elisabetta. Anche perché, se Elisabetta vivrà quanto la regina madre, Carlo potrebbe avere quasi 80 anni quando salirà al trono. [15]
Nei giorni scorsi, a Londra, tutti a ridere di Carlo che è andato a visitare il set di Dr Who a Cardiff indossando un doppiopetto con una vistosa toppa sulla tasca sinistra. [16]

Carlo ha 147 servitori, compresi tre parrucchieri e quattro cuochi. In viaggio, si dice che porti sempre con sé la sua personale tavola del gabinetto foderata di capretto bianco e una speciale carta igienica di velluto. Dovunque sia, mangia solo i prodotti biologici delle sue terre. Smentite dai portavoce di Clarence House le dicerie più clamorose, come quella delle sette uova bollite fra le quali scegliere quella cotta al punto giusto, che si farebbe preparare a colazione. O quella del servitore addetto a spalmargli ogni mattina il dentifricio sullo spazzolino, per non parlare di quella del valletto che gli reggerebbe un pitale nei momenti di emergenza. [16]

Per la nascita del nipotino Carlo sta progettando di vendere delle scarpine speciali da neonato fatte a mano in un negozio della sua fattoria biologica di Highgrove (i cui profitti vengono normalmente devoluti in beneficenza), «mentre Carole e Michael Middleton, i nonni materni, hanno aggiunto una serie di gadget per bebè al loro catalogo di oggettistica per party (e in questo caso il ricavato non pare destinato a opere di carità: la famiglia di Kate è già stata accusata di approfittare della parentela reale)» (Enrico Franceschini). [1]

(a cura di Roberta Mercuri)

Note: Note: [1] Enrico Franceschini, la Repubblica 20/6; [2] www.businesspeople.it 13/7; [3] Chi 15/5; Enrico Franceschini, la Repubblica 20/1/2011; [4] Daniele Guido Gessa, il Fatto Quotidiano 11/7; [5] Andrea Malaguti, La Stampa 29/4/2011; [6] Avvenire 11/7; [7] Vittorio Sabadin, La Stampa 30/6; [8] Patrizia De Tomasi, Chi 3/7; [9] Emily Stefania Coscione, Novella 2000 9/5; [10] Donata Gianeri, La Stampa 28/6/1982; [11] Francesco Canino e Annalisa Villa, Panorama 10/7 [12]; C. M. Franzero, La Stampa 16/11/1948; [13] Yahoo.com 29/4; [14] Ansa 20/4/2011; [15] Elmar Burchia, Corriere della Sera 28/11/2010 [16] Vittorio Sabadin, La Stampa 6/7.