Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  giugno 29 Sabato calendario

«VENDIAMO LUPARE GIOCATTOLO. LA USAVA ANCHE JOHN WAYNE»

Puoi far giocare il tuo bambino con un fucile a canne mozze che sembra vero con cinquanta euro. La finta lupara è in commercio dall’anno scorso, uno dei fiori all’occhiello dell’Edison Giocattoli, serissima società con sede non in Sicilia o in Campania, ma nelle colline di Barberino del Mugello. Il sito internet dell’azienda mostra orgoglio: «La Lupara è subito un successo di vendite, tanto che non siamo riusciti a soddisfare tutte le richieste».
I bambini giocano da sempre con pistole e fucili, e non per questo diventano killer da grandi. Ma l’immagine sulla scatola racconta qualcosa di più. Sulla destra, la lupara è imbracciata da due uomini con camicia bianca e coppola. Dietro, un gregge di pecore, e sullo sfondo l’Etna imbiancata e fumante. Sono due mafiosi, insomma, quelli da cartolina, quando «la mafia significava rispetto», spesso si sente dire, come se ci fosse stata una stagione in cui era un’associazione filantropica. Per evitare ogni dubbio, sulla sinistra, due carabinieri a cavallo. I buoni e i cattivi. Dove i «buoni» sono i mafiosi, simboli in cui il ragazzino naturalmente si identificherà.
La Edison Giocattoli non la pensa così. «Più che di lupara dovremmo parlare di doppietta a canne mozze — precisa Gianni Falorni, responsabile commerciale per l’Italia —. Era un’arma usata dai pastori a scopo difensivo, contro gli animali predatori: quando l’esercito sabaudo proibì le armi da fuoco, i pastori tagliarono le canne alle doppiette per nasconderle sotto il giubbotto». Non mi dica che la mafia non c’entra? «Questo tipo di fucile ha una storia che risale a molto prima. Tra l’altro è stato venduto negli Stati Uniti associato all’immagine di John Wayne...».
Neppure un dubbio che ci sia qualche inciampo etico, che divertirsi immaginando di sparare agli uomini della legge non è proprio un bell’esempio. «Non vedo come preoccuparsi della vendita di questo fucile, nato come strumento difensivo — insiste il responsabile commerciale —. Nei negozi si trovano prodotti ad aria compressa, come gli M16 e gli Uzi, che storicamente sono associati alle stragi e che non sono assolutamente giocattoli. Le armi giocattolo nascono come rappresentazione della realtà, descrivono qualcosa che c’è e sono inoffensive. Edison, che da cinquant’anni produce solo ed esclusivamente armi giocattolo inoffensive e a norma, lo sa bene». E conclude sicuro: «E se anche ci fosse un bambino che usa questo fucile per fare il mafioso, ci sarà automaticamente un altro bambino che farà il carabiniere».
Di certo, la lupara a canne mozze della Edison del Mugello non è l’unico gioco che sfrutta il «fascino» dei boss. Basta fare un giro online per capire il successo di divertimenti che si chiamano «Goodgame Mafia», «Gangster», «Mafia Run», «Gangsta Paradise Mafia».
La legge del mercato trionfa. E la lupara vende, anche perché, come è scritto sulla pubblicità, «contiene all’interno uno specifico spallaccio. E, nella confezione deluxe, anche cartucce e fulminanti».