Anna Maria Speroni, Io Donna 22/6/2013, 22 giugno 2013
“HO CONQUISTATO PARIGI GRAZIE... AI MIEI PIEDI E ALLA MIA TESTA (DURA)
[Eleonora Abbagnato] –
CHI È
Un altro corpo/cervello italiano emigrato all’estero: Eleonora Abbagnato, 35 anni, è étoile all’Opéra Garnier di Parigi, teatro in cui danza dal 1996. Nata a Palermo, nel 2011 ha sposato il calciatore Federico Balzaretti; nel gennaio 2012 è nata la loro figlia, Julia.
CHE COSA FA
Danzare è la sua attività principale (si esibì per la prima volta in televisione a undici anni in una trasmissione di Pippo Baudo, Varietà ) ma non è la sola: nel 2007 ha debuttato come attrice nel film Il 7 e l’8 di Ficarra e Picone, nel 2009 ha presentato con Paolo Bonolis la seconda serata del Festival di Sanremo e ha ballato nel videoclip di Vasco Rossi A ogni costo. Ha partecipato come “caposquadra” ad alcune puntate dell’ultima edizione del programma Amici di Maria De Filippi. Vive tra Parigi e Palermo.
COME RACCONTA IL SUO PERCORSO
“Ho cominciato a studiare danza a 4 anni nella scuola di Marisa Benassai, che si trovava sotto la boutique di mia madre. A 12, dopo alcuni stage, mi sono trasferita a Montecarlo per studiare con Marika Bresobrasova. Poi l’incontro a Palermo con Roland Petit, che mi scelse per interpretare Aurora bambina nella sua Bella addormentata, l’Ècole de Danse dell’Opéra di Parigi, il diploma nel 1996, Première danseuse nel 2001 e un percorso in crescendo. Ho avuto una carriera intensa, fatta di tanto lavoro ma anche ricca di soddisfazioni”.
IL MOMENTO DELLA SVOLTA
“Sono due, collegati tra loro. Il mio incontro con Roland Petit quando ero ancora una bambina, un rapporto lungo anni, a volte duro fino alle lacrime (lui non era tenero quando le cose non andavano come voleva). E la promozione a étoile all’Opéra il 28 marzo scorso: destino ha voluto che la nomina sia stata ufficializzata sul palco dopo aver danzato la Carmen con la coreografia di Petit (ho danzato con un caschetto nero, a Petit non piacevano le bionde). Un’emozione enorme, un sogno che si realizzava e l’inizio di un nuovo percorso. Il coronamento di una vita di lavoro e di amore per la danza. In quell’attimo ho rivisto le immagini delle mie tappe più importanti e ho pensato che, se non avessi lasciato Palermo e le persone che mi sono più care, non avrei mai potuto raggiungere quel traguardo”.
IL PREZZO DA PAGARE E IL LATO POSITIVO
“Il successo ti carica di nuove responsabilità nei confronti del pubblico, dei colleghi e dei direttori (dell’Opéra, nel mio caso). Senza contare l’invidia, sempre presente nei settori in cui c’è competizione. Ma ogni ombra svanisce quando sento il calore e l’emozione degli spettatori o quando, dopo un’esibizione, ragazzi, ragazze e bambine mi chiedono un autografo e nei loro occhi intravedo quella luce e quella passione che animava anche me da piccola e che continua ad animarmi anche adesso, come un fuoco inesauribile”.
L’ERRORE DA NON RIPETERE
“La vita ti porta a fare qualche sbaglio. Ma questo ti aiuta a crescere. Forse, a volte, non avrei dovuto fare tutto di testa mia, senza ascoltare i pareri della famiglia o degli amici. Però l’ostinazione è stata anche il mio punto di forza. Oggi ho imparato a essere meno estrema nelle mie decisioni. Anche se non in tutte, si intende!”.
LE SCARPE CHE INDOSSAVA
“Le scarpette da danza usate per da non ripetere la Carmen , che però non ho conservato: le ho regalate a un’asta di beneficienza..”.