Luciano Capone, Libero 28/6/2013, 28 giugno 2013
TRAVAGLIO DELIRA CONTRO LA NAZIONALE: È UN’ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA
Nella semifinale di Confederations Cup la Spagna ha avuto un tifoso in più, si tratta di Marco Travaglio. Il giornalista ce l’ha con la nazionale: «Io non tifo Italia, le tiferò contro come faccio spesso perché conosco l’uso politico e anestetico che viene fatto delle vittorie della nazionale». E infatti non è la prima volta che accade. Tempo fa il vicedirettore del Fatto Quotidiano dichiarò: «Quando giocavano contro l’Italia ho tifato pure per Spagna, Croazia, Irlanda e Inghilterra». Non è che Travaglio sia indifferente al calcio come d’altra parte capita a molti italiani, è che lui tifa proprio contro. Ai mondiali del 2010 era contro gli azzurri per un altro motivo: «Io non riesco a tifare la Nazionale perché c’è Lippi che l’allena». Nel 2006, l’anno del quarto mondiale, c’era stata Calciopoli, nel 2010 c’era Lippi che è antipatico, ora perché il calcio serve «per non farci pensare ad un governo da schifo che non fa altro che rinviare i problemi». Gli italiani vincono una partita di pallone e si distraggono, dimenticano la crisi: sono contenti di pagare le tasse, se ne fregano di essere disoccupati. Se invece la nazionale perde, scioperi fiscali e manifestazioni contro il governo.
Il ragionamento non sembra stare in piedi, forse Travaglio ce l’ha con la nazionale perché ancora legato alle sue radici padane e secessioniste. Il giornalista infatti è stato un collaboratore del quotidiano La Padania, house organ della Lega Nord, sotto lo pseudonimo di «Calandrino» ed ha anche scritto sul numero unico di un altro giornale, Il Nord, distribuito il 15 settembre 1996 in occasione di una giornata memorabile: la nascita della Padania. Su quel numero venne pubblicata la dichiarazione d’indipendenza della nuova nazione: «La Padania è una Repubblica federale indipendente e sovrana. A sostegno di ciò noi offriamo gli uni agli altri, a scambievole pegno, le nostre vite, le nostre fortune e il nostro sacro onore».
Probabilmente Travaglio, inconsciamente o segretamente, è ancora fedele a quel giuramento, ma perché tifare per la Spagna? Se proprio non se la sente di parteggiare per l’Italia di Prandelli, c’è sempre la Padania calcio allenata da Renzo Bossi.