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 2013  giugno 28 Venerdì calendario

SANTA BARBARA SENZA FINE

Nebraska
2013, anno in trincea per la National Rifle Association (Nra), la lobby dei cittadini armati, che ha deciso di battersi con tutte le sue (enormi) capacità economiche e di influenza politica contro ogni tentativo della Casa Bianca e del Congresso di introdurre controlli sulla vendita di armi da fuoco e di mettere al bando almeno i caricatori con oltre trenta colpi per quelle automatiche. Tra i grandi fan della Nra ci sono anche James e Richard Cabela, due fratelli di Sidney, Nebraska, la cui azienda è uno dei grandi sponsor della convention annuale dell’associazione. La Cabela offre una carta prepagata da 25 dollari da spendere nei suoi negozi a tutti i clienti che si iscrivono al gruppo lobbistico e finanzia l’Nra Youth Hunter Education Challenge: un programma che serve ad avvicinare i ragazzi alle armi da caccia, attirandoli anche con le gare di tiro a segno. Tanto impegno si spiega con l’adesione ideologica dei due fratelli ultrasettantenni alla cultura delle armi che per l’America conservatrice e per quella ancora selvaggia dei grandi spazi lontani dalle metropoli è un simbolo di libertà e una promessa di sicurezza. Ma qualcosa devono entrarci anche gli affari, visto che un terzo degli oltre 3 miliardi di dollari di fatturato dei 40 negozi Cabela viene dalla vendita di fucili, pistole e munizioni e che la straordinaria crescita del gruppo negli ultimi anni è dovuta quasi per intero al settore delle armi. Più infuria la battaglia sui controlli, più la Nra grida che Obama vuole togliere ai cittadini il diritto garantito dalla Costituzione di armarsi liberamente, più la gente corre nei negozi per “fare il pieno” prima che scatti qualche divieto. Nelle case degli americani ci sono già 300 milioni di armi da fuoco – quasi una per abitante, in media – ma la gente continua ad assediare i negozi delle catene Bass Pro Shop, Dick’s Sporting e, appunto, Cabela: empori concepiti come delle Disneyland di caccia e pesca con un’area dedicata ad armi d’ogni tipo. Per tutti gli affari vanno a gonfie vele, ma per Cabela è boom. Nel primo trimestre di quest’anno – immediatamente successivo alla strage nella scuola elementare di Newtown, in Connecticut, a metà dicembre – le vendite del gruppo sono salite del 24%, con impennata dei profitti, ma soprattutto delle quotazioni in Borsa: il valore del titolo, quasi raddoppiato nel 2012, nei primi mesi del 2013 è cresciuto ancora del 70%.