Sandra Amurri, il Fatto Quotidiano 28/6/2013, 28 giugno 2013
FLAVIA BARCA: «LA MIA FAMIGLIA? SONO IO»
Di Flavia Barca, nominata assessore alla cultura al Comune di Roma il Giornale ha scritto che è stata la ricompensa del Pd al fratello Fabrizio per aver abbandonato la corsa alla leadership. Fabrizio Barca nei weekend fino a dicembre girerà l’Italia per raccogliere la solitudine dei circoli dove “il partito (si è tesserato ad aprile) è assente, per restituire voce ai territori attraverso il confronto”. Ma la neo assessore alla cultura in Campidoglio è anche una “figlia di”. Suo padre, Luciano Barca, scomparso quest’anno, è stato dirigente storico del Pci di Enrico Berlinguer di cui era uno dei più stretti collaboratori. Senatore, direttore de L’Unitàe di Rinascita, si oppose alla svolta della Bolognina. La mamma di Flavia, Gloria Campos Venuti, era fisica nucleare. “Sono sbalordita e non certo perchè non sia fiera, bene inteso, di mio padre e di mio fratello, ma io sono Flavia con la mia storia e il mio curriculum. E pensare che Fabrizio non sapeva nulla, gliel’ho detto io al telefono. Siamo alle solite, tutto perchè sono donna!” conclude con un sorriso. “E nessuno scrive che sono anche sorella di Federico”. Il l più piccolo dei Barca è commerciante di giochi con negozio alla Balduina. Ironica, aria da sbarazzina che cela il traguardo dei 50 il prossimo 24 luglio, Flavia rivendica con orgoglio il merito conquistato sul campo. Nata a Roma dove vive con i due figli, laurea in Lettere con 110 e lode, direttore dell’Istituto di Economia dei Media della Fondazione Rosselli, fino a due mesi fa si è dedicata all’attività di ricerca e consulenza nel campo della comunicazione. Ha diretto molti progetti di ricerca, è stata docente presso Università` ed enti di formazione pubblici. A fare il suo nome, dicono che sia stato Matteo Orfini. “Matteo conosce il mio impegno, ma da qui a dire che sono stata imposta dal Pd ce ne passa. Non ho mai avuto una tessera di partito in tasca”. Il suo cuore batte a sinistra. Dice di aver incontrato Marino per la prima volta ieri alla riunione di giunta. Niente anticipazioni: “Mi sembrerebbe irrispettoso, faccio parte di una squadra, ogni cosa a tempo debito”. Per farsi un’idea basta leggere il profilo Twitter: “Non c’è sviluppo senza cultura” Quella cultura che, come spiega in un articolo su Limes “è l’elemento chiave dello sviluppo economico e fondamento della coesione sociale” concludendo: “Cultura che in Italia, a differenza di altri Paesi europei, non e` mai stata tra le priorità` dell’agenda politica di nessun governo, a prescindere dal colore politico”.