Ettore Bianchi, ItaliaOggi 27/6/2013, 27 giugno 2013
LA GUERRA DEL ’14 MESSA A FRUTTO
La Francia si prepara a celebrare, l’anno prossimo, il centenario dello scoppio della prima guerra mondiale. E lo fa mettendo in campo una serie di commemorazioni storiche nei luoghi dei combattimenti, che comprendono anche quelli legati al conflitto del 1939-1945. In questo modo si punta all’ulteriore sviluppo di un importante filone turistico che si snoda all’insegna della memoria.
I dati ufficiali riferiscono che ogni anno più di 6 milioni di visitatori si dirigono verso queste aree: dal Chemin des Dames (la strada delle signore), teatro di sanguinose battaglie fra il 1916 e il 1918, al Memoriale di Caen, all’Historial della Grande guerra di Péronne.
Americani, inglesi, canadesi e tedeschi arrivano in gran numero, spesso alla ricerca di un familiare sepolto nei vasti cimiteri di guerra. C’è chi si reca sulla spiaggia dello sbarco in Normandia e, quindi, al cimitero americano di Colleville-sur-Mer dove riposano oltre 9 mila soldati degli Stati Uniti. L’anno scorso sono state almeno 1,5 milioni le persone a cercare un nome su una delle croci bianche. Come spiegano gli storici, gli americani si considerano i liberatori dell’Europa: lo sbarco in terra francese è un episodio a un tempo tragico e glorioso della loro storia.
Sul versante turistico, le ricadute economiche non sono indifferenti: si parla di 50 milioni di euro all’anno. Con la progressiva scomparsa dei testimoni diretti degli eventi bellici (nel 2011 fu la volta di Claude Choules, ultimo soldato della prima guerra mondiale), i luoghi della memoria acquistano un significato ulteriore: la loro missione è quella di parlare alle giovani generazioni e di volgere lo sguardo al futuro. Come sottolinea Frédérique Neau-Dufour, direttrice del Centro europeo del resistente deportato (altro nome che indica il campo di Struthof, in Alsazia), fino agli anni 1970 si percepiva una sorta di voyeurismo mortifero in certi visitatori, mentre oggi la gente preferisce raccogliersi per comprendere i fatti del passato. I più giovani, in particolare, vogliono sapere come i loro nonni hanno affrontato l’occupazione straniera, i bombardamenti e le deportazioni.
Intanto, in vista delle celebrazioni che si terranno il prossimo anno, nei vecchi fronti della Grande guerra ci si organizza per l’evento. Nella regione Lorena, la Mosa è il dipartimento simbolo del conflitto di inizio 1900. Entro il 2016 sarà rinnovato il Memoriale di Verdun.
Nella regione Champagne-Ardenne, a Reims è già tutto programmato: entro un anno sarà restaurato il forte di Pompelle, teatro di aspri combattimenti nel settembre 1914. L’investimento ammonta a 6 milioni di euro e l’obiettivo è valorizzare l’architettura dell’opera, con l’accesso a parti finora non visitabili, e le collezioni del museo. Saranno approntati dieci itinerari di interesse storico.
È stata predisposta anche un’iniziativa editoriale. La collezione «I campi di battaglia», relativa al primo conflitto mondiale e voluta da Michelin, ha appena pubblicato la quarta guida e altre due sono in arrivo, una delle quali sul Chemin des Dames. Da quest’anno tutti i volumi (una trentina pubblicati dal 1917 al 1930) sono disponibili in formato elettronico. Nulla sarà lasciato al caso per commemorare un periodo importante della storia d’Oltralpe.