Nicola Saldutti, Corriere della Sera 24/6/2013, 24 giugno 2013
QUEI 2,5 MILIARDI TROVATI PER UNA BANCA
Il tema delle risorse, quando si tratta del bilancio dello Stato, è tema delicato. Così in questi giorni nei quali il Tesoro è alla ricerca dei fondi per coprire gli interventi sull’Iva e sull’Imu viene in mente un’operazione che risale a poco tempo fa. Era il 3 gennaio del 2012. Il ministero del Tesoro, per chiudere e onorare un contratto con la banca d’affari Morgan Stanley, versò un assegno di 2,567 miliardi. Come dire, il governo aveva trovato in una sola volta e velocemente più risorse di quelle necessarie per il congelamento di tre mesi dell’Iva e il bonus per i giovani. Certo il contratto prevedeva clausole che andavano rispettate, era stato firmato nel 1994, era legato alla copertura dei rischi sui debito pubblico. E saldare il conto con la banca Usa è stata probabilmente la scelta meno onerosa per le casse dello Stato. Eppure un dubbio viene: perché non trattare allo stesso modo i contribuenti-cittadini? Questione, almeno, di parità di diritti.