Avvenire 25/6/2013, 25 giugno 2013
PER IL CAVALIERE ANCORA QUATTRO SCOGLI GIUDIZIARI
Dopo la sentenza di ieri sul caso Ruby, Silvio Berlusconi dovrà far fronte ad altri quattro ’scogli’ giudiziari: l’appello per il caso Unipol, il Lodo Mondadori, la causa civile con l’ex moglie Veronica Lario e il processo in primo grado a Napoli per la presunta compravendita di senatori per far cadere il governo Prodi. Ancora da fissare, invece, la Cassazione per la condanna in appello per la vicenda Mediaset.
Unipol. Lo scorso 7 marzo i giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano lo hanno ritenuto colpevole, assieme al fratello Paolo, di concorso in rivelazione di segreto d’ufficio per la fuga di notizie della famosa intercettazione Fassino-Consorte («allora abbiamo una banca») ai tempi della scalata di Unipol alla Bnl, pubblicata su ’Il Giornale’ nel dicembre 2005. Dopo il deposito delle motivazioni i legali dell’ex premier hanno 45 giorni di tempo per presentare ricorso in appello. Ma proprio in appello il reato sarà già prescritto.
Causa separazione. Un altro ’appuntamento’ per Berlusconi al Tribunale milanese sarà il giudizio di merito, previsto per il prossimo anno, della Corte d’Appello sulla causa di separazione con Veronica Lario. Il Tribunale a dicembre lo ha ’condannato’ a versare 3 milioni al mese di alimenti alla ex moglie. I giudici di secondo grado hanno respinto, in sostanza, la richiesta del leader del Pdl di sospendere d’urgenza l’esecuzione provvisoria della sentenza, concedendo all’ex premier solo un piccolo sconto: dovrà, infatti, versare l’assegno mensile non a partire da maggio 2010 ma da settembre dello stesso anno.
Lodo Mondadori. Il 27 giugno davanti alla terza sezione civile della Cassazione verrà esaminato il ricorso di Fininvest contro la sentenza di secondo grado con cui era stata condannata a versare oltre 560 milioni alla Cir per la vicenda del Lodo Mondadori.
Compravendita senatori. Sempre il 27 giugno il leader del Pdl dovrà affrontare l’udienza preliminare a Napoli dopo che la Procura, il 9 maggio scorso, ha chiesto il suo rinvio a giudizio con l’accusa di corruzione per avere versato in nero tre milioni di euro a Sergio De Gregorio, all’epoca senatore eletto nell’Idv, al fine di farlo passare nelle file del centrodestra e rendere precaria la già difficile vita del governo Prodi. Oltre che per il Cavaliere, il rinvio a giudizio è stato chiesto per lo stesso De Gregorio e per l’ex direttore dell’Avanti, Walter Lavitola.