Roberto Giardina, ItaliaOggi 25/6/2013, 25 giugno 2013
JOSEFA SAREBBE DURATA 5 MINUTI
In Germania si sarebbe dovuta dimettere in cinque minuti, si dice a proposito di Josefa Idem, brava canoista, e impacciata ministra. Lei sostiene di no o, meglio, il suo italianissimo avvocato.
Per simili sciocchezze nessun connazionale di Frau Merkel perderebbe il posto. La campionessa sa di mentire, smentendo un altro luogo comune, che i tedeschi non mentano mai.
Se non si fosse dimessa, sarebbe stata licenziata dal Cancelliere, che ha poteri diversi da un nostro primo ministro. Mi dispiace trovarmi dalla parte di un Borghezio, ma in Italia ci si trova accanto spesso persone poco gradite. Piuttosto, nella sua Heimat, la sua patria, un simile caso non sarebbe mai possibile. Semplicemente perché non esiste una tassa paragonabile alla nostra Imu, e se ci fosse sarebbe compito del fisco calcolarla e riscuoterla. Nessun contribuente potrebbe sfuggire o, come sostiene Frau Idem, potrebbe confondersi. Naturalmente c’è una tassa sulla proprietà immobiliare in quanto se possiedo un alloggio usufruisco dei servizi forniti dalla città o dal paese dove si trova. Tassa sempre uguale, sia che si tratti di prima o seconda casa. Potrei possedere una dozzina di appartamenti, altrettante ville, e un paio di castelli, e pagherei sempre la somma dovuta per ognuna, senza calcolare il patrimonio complessivo, o il mio reddito (se non le affitto). Lo stesso vale per le tariffe elettriche o dell’acqua o del gas. Si paga in base al consumo, senza andare a controllare dove si ha la residenza. Quindi non si cade in tentazione e non si bara con il fisco.
Grosso modo la tassa sulla casa è pari a un quarto o un quinto della nostra Imu. La calcola il Finanzamt in base al catasto, e manda al proprietario la «parcella». Ancora più comodo, si dà l’autorizzazione al fisco di prelevare la somma a rate dal nostro conto, e non ci si pensa più. E non potrei aprire una palestra, un asilo infantile, o qualsiasi altro esercizio commerciale, presso il mio domicilio, senza un regolare permesso, dopo un controllo delle autorità competenti. Tutte pratiche che si svolgono nel giro di pochi giorni. Se lo facessi, sarebbero i miei vicini a denunciarmi. Ecco, possibile che nella bellissima e piccola Ravenna nessuno sapesse? Con la signora Idem dovrebbero discolparsi tutti i responsabili comunali, a partire dal sindaco. In fondo lei era in politica da diverso tempo. Ma questo è un altro discorso.
È anche vero che per le infrazioni ammesse dalla ministra nessun suo compatriota verrebbe processato. Si tratta di irregolarità che possono venire sanate anche in Germania, e se si tratta di un errore materiale non si viene neanche multati. Però qui vige una doppia morale che è il contrario di quanto un italiano potrebbe sospettare. Un politico, o un personaggio noto, ha meno diritti di un comune cittadino. Non gode della privacy, sacra per tutti. La mia dichiarazione dei redditi è segreta, un ministro invece deve spiegare da dove arrivano i suoi extra, o come ha comprato la villa al mare. Sulle mie colpe lievi, la società chiude un occhio o, al massimo, i miei amici non mi salutano più. Chi ha una carica pubblica invece non viene perdonato, anche se chiede scusa, e si mette in regola. Gerhard Schroeder licenziò il suo ministro della difesa, Rudolf Scharping, perché aveva incassato un anticipo di 80 mila marchi, circa 40 mila euro, per un libro di memorie che non aveva scritto, e che, se lo avesse scritto, non avrebbe venduto una copia. Non era un reato, ma una scorrettezza non scusabile. Hoeness, presidente del Bayern, ed ex campione di calcio, è stato messo alla gogna per aver aperto un conto in Svizzera, anche se si è autodenunciato appena in tempo prima di venir scoperto. E sia noto per il suo intenso impegno filantropico. I compaesani di Frau Idem hanno la curiosa idea che i loro politici, e chiunque abbia un ruolo di rilievo, dovrebbero dare il buon esempio. Un’ipocrisia luterana? Qui sarebbe un peccato mortale per un ministro convocare una conferenza stampa e non rispondere alle domande scomode. Tutte le domande dovrebbero sempre essere scomode.