Ettore Bianchi, ItaliaOggi 25/6/2013, 25 giugno 2013
L’AUSTRALIA È IL POSTO PIU’ FELICE
Il posto più felice dove vivere è l’Australia: per lavoro, reddito, ambiente e salute si trova per il terzo anno consecutivo al vertice della classifica mondiale (Better Life Index, indice del miglior sistema di vita) redatta dall’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
L’Australia precede la Svezia, il Canada, la Norvegia e la Svizzera. Seguono, dal sesto al decimo posto, Stati Uniti, Danimarca, Paesi Bassi, Islanda e Regno Unito.
Il paese oceanico sta cercando di trasformare la sua economia, la dodicesima nella graduatoria globale, basata essenzialmente sull’export di minerali ed energia, in un punto di forza nei settori manifatturiero e delle costruzioni e nei consumi privati. Sydney ha saputo resistere in maniera ottimale alla crisi globale e da 21 anni non conosce recessione. Il tasso di disoccupazione è fermo al 5,5%, meno della metà di quello dell’Eurozona.
Come spiega un economista di Bank of America-Merrill Lynch, nessuno sotto i 40 anni di età ha vissuto un periodo di contrazione dell’economia tra gli adulti appartenenti alla forza lavoro.
Il governo ha deciso di attirare investitori dall’estero, offrendo il diritto di residenza in cambio di parte della loro ricchezza. Anche il turismo va a gonfie vele: l’anno scorso 5,7 milioni di persone hanno visitato l’Australia, a cominciare dagli americani e dai cinesi.
Non mancano, peraltro, punti di debolezza. La fiducia dei consumatori resta ai minimi termini anche dopo che la banca centrale ha abbassato il tasso di interesse al 2,75% per rilanciare le vendite al dettaglio e il comparto immobiliare. E se l’Ocse ha rilevato che la soddisfazione di vita è indicata dagli australiani a quota 7,2 su un massimo di 10, più elevata rispetto ai 6,6 punti di media, il livello è inferiore rispetto al Messico, alla Norvegia e alla vicina Nuova Zelanda.
Tuttavia, come sottolinea la consulente indiana Gaurav Chawla, che vive a Sydney da diversi anni, quello che maggiormente si apprezza è la qualità della vita: più sicurezza, più pulizia, meno automobili per strada e una quantità minore di inquinamento.
Inoltre, paragonando il paese al resto del pianeta, c’è di che essere ottimisti. Al punto che molti economisti locali sostengono che c’è il rischio di non rendersi conto della situazione di difficoltà che sta vivendo gran parte delle altre nazioni.
È vero che gli australiani si lamentano spesso per il costo della vita, ma l’indagine Ocse dovrebbe tranquillizzarli: le famiglie spendono mediamente il 19% del reddito disponibile per l’alloggio, a confronto del 21% negli altri paesi.
Inoltre l’85% degli australiani ritiene di godere di buona salute: una percentuale di gran lunga più alta della media mondiale del 69%. Comunque, argomenta una donna filippina che vive in Australia da circa 20 anni, i limiti del paese sono più che compensati dal modo di vivere e dal clima: è tutto molto rilassante e tranquillo.