www.cinquantamila.it/fiordafiore 24/6/2013, 24 giugno 2013
Un miliardo per rilanciare il lavoro giovanile • Ancora discussioni sull’Iva • Com’è cresciuta la spesa pubblica • Quanto costa mangiare in Italia • Gli inglesi faranno pagare una cauzione a chi vuole andare a vivere lì • Snowden accolto in Russia • Il successo dei piatti pronti che ti fanno sentire chef • A papa Francesco piace Beethoven • Il miglior pianoforte al mondo è italiano Lavoro Per il piano nazionale per il lavoro c’è solo un miliardo di euro
Un miliardo per rilanciare il lavoro giovanile • Ancora discussioni sull’Iva • Com’è cresciuta la spesa pubblica • Quanto costa mangiare in Italia • Gli inglesi faranno pagare una cauzione a chi vuole andare a vivere lì • Snowden accolto in Russia • Il successo dei piatti pronti che ti fanno sentire chef • A papa Francesco piace Beethoven • Il miglior pianoforte al mondo è italiano Lavoro Per il piano nazionale per il lavoro c’è solo un miliardo di euro. Servirà per assumere 70mila giovani con meno di 30 anni. Metà del miliardo sarà destinato agli sgravi contributivi per chi assume i giovani: si sommerà ai 242 milioni già stanziati dal governo precedente. Altri 100 milioni andranno a finanziare l’imprenditorialità giovanile, 200 destinati a stage e tirocini gestiti da “Italia Lavoro” della durata di sei mesi con una retribuzione di 500 euro mensili. Venticinque milioni andranno a incentivare nuove cooperative giovanili nei settori dei beni culturali e dei servizi alla persona. Al vaglio, inoltre, una misura che vuole stabilizzare i dipendenti a tempo determinato. Il piano sarà discusso mercoledì nel consiglio dei ministri. Iva Letta al programma In ? ora ha spiegato: «Non è che io voglio aumentare l’Iva. L’Iva aumenta perché è già stato deciso nella prima metà del 2011, è già nel bilancio dello Stato. Ora dobbiamo trovare le risorse per evitarlo o per spostarlo». Con ciò risponde ad Alfano che ieri aveva minacciato guai nel caso il governo, di cui pure fa parte, non avesse trovato il modo per eliminare l’aumento dell’Iva. Spesa pubblica Dal 2001 al 2011 la spesa pubblica è passata da 600 a 798 miliardi di euro, con un aumento secco del 33 per cento. In termini reali, considerando cioè l’inflazione, la crescita è risultata pari all’8,5 per cento: nello stesso periodo il Pil procapite a prezzi costanti, cioè la ricchezza reale prodotta da ciascuno di noi, si riduceva del 3,8 per cento. Questo per dire che se la spesa avesse seguito un andamento parallelo oggi sarebbe di 91 miliardi l’anno inferiore ai livelli attuali. Va pure precisato che non è colpa del debito pubblico, il cui costo è rimasto pressoché identico, intorno ai 78 miliardi di euro. Sempre in termini reali, nel 2011 pagavamo dunque per gli interessi addirittura il 22,5 per cento in meno su un debito ben più elevato. Spesa Fare la spesa in Italia costa l’undici per cento in più della media dei 27 paesi aderenti all’Ue. Spendono di più danesi, irlandesi, austriaci, finlandesi, svedesi e abitanti del Lussemburgo, ma per acquistare latte, formaggi e uova paghiamo una differenza del 26%. E più care sono anche carne (+15 per cento) pane e degli altri cereali (+14 per cento). Motivo: i costi che si sommano nei vari passaggi dalla produzione ai consumatori. Gli unici prodotti che in Italia sono leggermente più convenienti rispetto ai partner europei sono i tabacchi (-1 per cento) e le bevande alcoliche (-2 per cento). Quelli della Coldiretti hanno scoperto che per risparmiare in Europa si dovrebbero comperare le sigarette in Ungheria (costano il 48% in meno rispetto alla media Ue), gli alcolici in Bulgaria (-33 per cento) dove anche pane e altri cereali sono più convenienti (-43 per cento). Per acquistare la carne è meglio andare in Polonia dove si paga il 45% in meno della media europea. E in quello stato costano meno anche latte, formaggi e uova (-37 per cento) (Tropeano, Sta). Campi Ogni giorno vengono sottratti ai terreni agricoli spazi pari a 400 campi da calcio (ibidem). Cauzione Il governo britannico intende chiedere ai cittadini di alcuni paesi africani e asiatici che desiderano entrate nel Regno Unito di pagare una cauzione di 3.000 sterline (circa 3.500 euro). Secondo quanto riporta il “Sunday Times”, il progetto pilota partirà a novembre e riguarderà inizialmente alcune centinaia di cittadini stranieri, ma l’intenzione del governo è di estenderlo fino ad arrivare a decine di migliaia di persone. Quelli che resteranno nel paese oltre il periodo concesso perderanno la cauzione. L’intenzione, ha detto il ministro dell’Interno Theresa May, è di «creare un sistema che agisca da deterrente contro chi si trattiene troppo a lungo e recuperi i costi se un cittadino straniero si serve dei nostri servizi pubblici». Il governo è accusato di discriminare contro alcuni gruppi di immigrati. Le misure riguarderanno infatti i cittadini di India, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka, Nigeria e Ghana. Paesi che richiedono un alto numero di visti (solo nello scorso anno 296.000 dall’India, 100.000 dalla Nigeria, 53.000 dal Pakistan) e considerati dal governo «a più alto rischio» di abusi e di frode (Rizzo, Sta). Snowden Edward Snowden, il trentenne analista della Nsa che ha svelato il sistema di sorveglianza di massa autorizzato dalla Casa Bianca, è dapprima scappato in Russia, da lì ha proseguito per L’Avana e quindi Quito, capitale dell’Ecuador, lo stesso paese che da un anno ospita nella sua ambasciata di Londra Julian Assange di WikiLeaks. Ricette In America vanno di moda i piatti pronti dove però l’acquirente deve aggiungere qualcosa, giusto per avere l’impressione di aver cucinato lui. Le ricerche di mercato dicono infatti che i clienti amano mettersi alla prova con ricette in cui devono gestire tre ingredienti in un tempo di preparazione massimo di 25 minuti. Così le aziende hanno messo a punto i loro piatti: la Kraft aggiunge due salse che possono essere combinate e aggiunte a piacere, la Bumble Bee (molto nota in America) mette nella confezione di branzino surgelato la carta per avvolgerlo prima di infilarlo nel forno, quelli della zuppa Campbell accompagnano con spezie e altri ingredienti i barattoli della loro zuppa (Vincenzi, Rep). Beethoven Musica preferita di papa Francesco: l’ouverture Leonore numero 3 di Beethoven (Vecchi, CdS). Pianoforte Secondo l’“Economist” il miglior pianoforte al mondo è italiano: Fazioli, di Sacile (Pordenone), che vende il 90% della sua produzione (130 pezzi l’anno) in Usa, Canada, Cina, Giappone, Australia ed Europa. Per fare un pianoforte a coda si lavora per 800 ore. Il ciclo dura due anni, perché ogni piano «non si costruisce in catena di montaggio ma componente per componente», con tempi si stagionatura e perfezionamento da rispettare. Perché «quando il legno si curva, subisce uno choc», spiega il fondatore Paolo Fazioli. L’azienda, fondata nel 1981, ha fatturato lo scorso anno 6,5 milioni e prevede di chiudere il 2013 a 7. La produzione nei prossimi tre anni mira invece a 150 pezzi l’anno e 9 milioni di ricavi. L’azienda ha investito nel risparmio energetico, con un nuovo impianto fotovoltaico, nell’ampliamento della sede che aumenterà i volumi del 30% e in assunzioni per arrivare a una cinquantina di addetti (ora sono 44) (Vallin, Sta).