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 2013  giugno 23 Domenica calendario

RISTORANTI SEMPRE PIENI? LA SPIEGAZIONE È MATEMATICA


Tutti ricordano l’osservazione di Berlusconi a proposito della crisi: «I ristoranti sono tutti pieni». Che richiama un po’, per contrasto, quella di Maria Antonietta a proposito dei contadini senza pane: «Che mangino brioche». Berlusconi voleva ovviamente ridurre all’assurdo l’esistenza della crisi, che però non si lascia così facilmente rimuovere. Eppure, c’è un aspetto paradossale nel fatto che in tempo di crisi i ristoranti siano tutti pieni, e bisogna cercare di capire dove sta l’inghippo.
A farlo ci aiuta una scoperta matematica del 1857 dell’economista Ernst Engel, che va sotto il nome di curva di Engel e descrive la percentuale del reddito che viene spesa in cibo, in funzione del reddito stesso. Poiché non si può mangiare sotto un certo limite, chi ha un reddito molto basso deve spenderne una grande parte per sfamarsi. E poiché non si può mangiare oltre un certo limite, chi ha un reddito molto alto può spenderne solo una piccola parte per gozzovigliare. Al crescere del reddito, dunque, la percentuale di esso che viene spesa per il cibo decresce, anche se il valore assoluto di questa spesa può salire, a causa sia della quantità che della qualità del cibo che i ricchi possono permettersi.
Oggi, almeno nei paesi sviluppati, la curva andrebbe aggiornata includendo, oltre al cibo, anche altri generi di prima necessità, dai vestiti alla casa. Ma il risultato non cambia, e ci permette di rispondere alla domanda che ci eravamo posti: il fatto che nel nostro paese si spenda molto per i ristoranti, mentre altri esercizi chiudono a raffica, non è altro che un sintomo del fatto che siamo diventati un paese povero. Non sarà che, se Berlusconi ha ragione, rischiamo di fare anche noi la fine di Maria Antonietta?