JAKE CIGAINERO, la Stampa 22/6/2013, 22 giugno 2013
“Ho inventato un fiore azionato dal vento che fa esplodere le mine” Geniale, innovativo e bello: ora in mostra al MoMA Passeggiando per il Museum of Modern Art di New York, i visitatori ammirano i capolavori di Picasso, Monet e Rothko
“Ho inventato un fiore azionato dal vento che fa esplodere le mine” Geniale, innovativo e bello: ora in mostra al MoMA Passeggiando per il Museum of Modern Art di New York, i visitatori ammirano i capolavori di Picasso, Monet e Rothko. Ma possono anche imbattersi in quello che sembra un cespuglio rotolante proveniente dallo spazio. Non si tratta solo di una scultura degna di un museo. È il Mine Kafon, un innovativo detonatore di mine azionato dal vento creato dal progettista trentenne afgano Massoud Hassani. Il Mine Kafon è ora esposto tra gli «Applied Design» del MoMA. «È strano, comunque, perché non si tratta di arte - afferma Hassani - e io non sono un artista». L’organizzazione umanitaria «Care» stima che le mine antiuomo uccidano o mutilino quasi 26 mila persone ogni anno, circa 70 persone al giorno. Hassani sostiene che si tratta di un problema ampiamente dimenticato, nonostante si calcoli la presenza di 110 milioni di mine antiuomo in tutto il mondo. L’Afghanistan è in cima alla lista dei Paesi più colpiti. Il Mine Kafon, con un peso di 70 chilogrammi e un diametro di 190 centimetri, è assemblato a mano con bambù e materie plastiche biodegradabili. La pressione del piede di plastica che si trova alla fine dell’asta in bambù fa detonare le mine antiuomo rotolando sul campo minato. Hassani ha progettato il dispositivo affinché resista a due o a quattro esplosioni prima di distruggersi. Quando Hassani e suo fratello vivevano in Afghanistan, costruivano giocattoli utilizzando i rifiuti e tutto ciò che riuscivano a trovare nel villaggio. Le sue creazioni preferite erano quelle che rotolavano sfruttando l’energia del vento e che si potevano rincorrere. Spesso venivano spinte nei campi minati dove alcuni dei loro amici d’infanzia erano stati uccisi. Dopo la fuga dall’Afghanistan a 14 anni, Hassani girovagò per il Pakistan e la Russia prima di stabilirsi, infine, nei Paesi Bassi. Si iscrisse a un’accademia olandese di design dove il Mine Kafon, che significa «far esplodere le mine», nacque. Progettò numerosi piccoli prototipi di giocattoli eolici ispirati a quelli della sua infanzia e scherzò sul fatto che li avrebbe utilizzati per far detonare le mine. «Ogni prodotto è legato alla propria personalità - afferma - grazie alla mia esperienza con questi giochi e alle numerose ricerche svolte, per me fu molto semplice convertire l’idea in prodotto». Il giovane progettista lavorò con l’esercito olandese per testare i prototipi. «La prima volta fu difficile per me vederlo esplodere... Avevo impiegato molto tempo a realizzare il prototipo e poi, boom, in un attimo se n’è andato», afferma. L’esercito olandese si disimpegnò dal progetto nel 2012, dopo un breve periodo di test nei deserti del Marocco, sostenendo che la precisione del Mine Kafon non rispondeva agli standard: i metodi manuali di dragaggio delle mine, seppur più pericolosi, rimanevano più efficaci. Tuttavia, Hassani afferma che fu incoraggiato a proseguire il suo lavoro. Le comuni pratiche di sminamento possono costare fino a mille dollari per mina. Una volta che il prototipo è stato perfezionato e che la produzione industriale è disponibile, il Mine Kafon potrebbe costare non più di 40 dollari per unità. Hassani afferma che il Mine Kafon, che può essere assemblato sul posto dall’utilizzatore, sarebbe ideale per l’uso da parte di organizzazioni umanitarie. Per finanziarne lo sviluppo, nel dicembre del 2012, Hassani lanciò una raccolta fondi online della durata di 30 giorni. Nonostante mancasse poco a Natale, il Mine Kafon raccolse un totale di 187 mila dollari, il 20% in più rispetto al suo obiettivo. Hassani sostiene che l’irrefrenabile sostegno del pubblico nei confronti del progetto segnala quanto questo sia necessario. Ora vorrebbe implementare alcune migliorie, tra cui un prototipo cilindrico e un dispositivo a motore, per consentire un maggiore controllo da parte dell’utente e per renderlo meno dipendente dai venti. Poiché il modello attuale è stato progettato esclusivamente per terreni desertici, Hassani desidera sviluppare nuovi prototipi adatti a diversi paesaggi tormentati dalle mine terrestri, come il Vietnam e l’Angola. Alla fine dell’anno, quando Hassani completerà le modifiche, testerà il nuovo gioco eolico perfezionato (e molto più grande) nei luoghi in cui l’idea prese forma: i campi minati della sua infanzia in Afghanistan.