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 2013  giugno 18 Martedì calendario

IL LATINA DI PENNACCHI LO CONFESSO: ERO UN ULTRA’

Sono molto contento, anche perché ero convinto che non ce l’avremmo mai fatta. E poi ora in Serie B ci siamo noi e non il Frosinone...”. Per Antonio Pennacchi, l’autore di Canale Mussolini (Premio Strega 2010) e de Il Fasciocomunista, Latina è quasi tutto: la sua città, il teatro dei suoi libri e quindi dell’anima, e anche una squadra di calcio. Appena promossa in B, per la prima volta nella sua storia. Un traguardo anche per Pennacchi, tifoso classe 1950, che nel pallone scova ricordi ed emozioni.
Un’intera città è in festa. Sensazioni?
È una gioia inaspettata. Successi così per una città valgono senso di sé, fiducia nei propri mezzi. Siamo una comunità giovane, nata 80 anni fa: vittorie del genere ti servono, soprattutto in momenti difficili.
C’è la crisi, anche a Latina.
Non c’è più una fabbrica, fatta eccezione per il comparto farmaceutico; i ristoranti chiudono, e la gente non trova lavoro.
È tifoso, Pennacchi?
Con il calcio ho un rapporto strano. Sono tifoso del Latina e della Roma, ma non vado allo stadio da tantissimo tempo. Non ce la faccio neppure a guardare le partite, mi danno ansia.
Neanche quest’anno, con il Latina che volava?
Volevo andare alla finale dei playoff. Ma poi ho pensato: se vado e perdiamo, diranno che porto sfortuna. Alla fine non sono andato a vederla neanche davanti al maxi-schermo: meglio non rischiare.
Ma da ragazzo...
Da giovane andavo sull’autostrada per tirare i sassi a quelli del Frosinone, quando era il giorno della partita. Ero un teppista, mica un bravo ragazzo.
Con i confinanti è sempre stato derby.
Non ha idea di che rivalità. Giocavamo in Serie D, in Eccellenza, ma erano sempre partite sentitissime. Quando il Frosinone è salito in B, qualche anno fa, abbiamo sofferto come cani.
Ora in B ci siete voi. E dire che ne avete passate tante.
Eh già: crisi societarie di tutti i tipi, sconfitte clamorose. Qualche anno fa i nostri tifosi invasero il campo, ma non contro l’arbitro o gli avversari: volevano menare i nostri giocatori.
Come si chiama il gruppo degli ultras del Latina?
(Sorriso, ndr) Brigata Littoria.
Pennacchi puro.
Eh sì, tutto torna. I ragazzi della curva volevano che tornassi allo stadio. Ma io niente.
Lo stadio, il Francioni, verrà ristrutturato per adeguarlo alla capienza minima in B (10 mila
persone). A lei piace?
Mi piace tanto l’ingresso, quel portale. Lo hanno costruito nel 1932. Ci hanno girato scene di Polvere di Stelle, il film di Alberto Sordi.
Confessi: tornerà sugli spalti a tifare Latina.
Ho voglia di comprarmi l’abbonamento. Però non sono sicuro: non vorrei morire di infarto allo stadio. Ne ho già avuti due. Se proprio devo farmene venire un altro, meglio mentre discuto di politica.