Carlo Tecce, il Fatto Quotidiano 21/6/2013, 21 giugno 2013
COM’E’ BELLO FAR L’AMORE DA GIUGNO IN SU
La sapienza popolare raccomanda: “A maggio vai adagio adagio, a giugno spogliati un punto”. Mirek Topolanek, all’epoca premier ceco, proviene da Vsetin, moravia meridionale. L’ingegnere non conosce bene l’italiano, ma quel detto l’imparò, forse, annusando le piante aromatiche di villa Certosa, un vanto di Silvio Berlusconi.
E così Topolanek si spogliò in un punto ben preciso, evidente, integrale. E intorno, non lontano, vagavano veneri che giocavano con il doccino in cerca di frescura e di effusioni. Topolanek fu molto severo con se stesso, le fotografie di Antonello Zappadu non gli rendevano merito: “Quello che si vede è il mio volto, sono io. Il resto è un fotomontaggio” , e non si capacitava. L’estate ancora non brillava, ma in quei mesi – giugno 2008 – il rampante Gianpaolo Tarantini preparava la scalata al Cavaliere, senza piccone né scarponi: arma universalmente offensiva, carichi di escort. L’imprenditore pugliese spese 500mila euro in 30 giorni, 70mila soltanto per la villa. Tarantini trasferì il quartiere generale in Sardegna, incluso un benestante salentino, poi arrestato, responsabile reparto stupefacenti. La magione disponeva di sei camere e sei bagni, mai proporzione fu così elevata nemmeno per i malati di prostata, e ancora camerieri e cuochi di lusso. Per intrattenere le ragazze in ritiro, mentre B. faceva eruttare un vulcano, Gianpi offriva un gommone di 10 metri e 2 moto d’acqua. Il teorico della condivisione, “la patonza deve girare”, ordinava di servire champagne millesimato. Tarantini non ha mai risparmiato per il benessere dei suoi politici, che ai suoi occhi luccicavano come i triplitrilioni di Zio Paperone.
PER L’EX VICEPRESIDENTE pugliese Sandro Frisullo, Gianpi convocava una ragazza da Parigi (in città c’era Terry De Nicolò): le pagava un comodo albergo in campagna – la calura barese è insopportabile, a volte – e la congedeva con 500 euro più biglietto di andata e ritorno. La vacanza in costa Smeralda fu uno strepitoso tirocinio, l’imprenditore apprese i gusti e le usanze – più ragazze, meglio è – e prese possesso di palazzo Grazioli in autunno con Patrizia D’Addario e sorelle. Fa tenerezza, ora, pensare al Cavaliere che, ai primi odori di primavera, organizzava finti matrimoni a villa Certosa e reggeva gruppi di ragazze sulle fragile gambe da settantenne: i risultati immediati furono proprio nuziali, Veronica Lario chiese il divorzio, non prima di aver sotterrato il Cavaliere galantuomo. Quest’afoso giugno 2013 unisce l’Italia, girano escort a Firenze e girano a Palermo, su nei pressi del Comune, giù in Consiglio regionale. Ma il simbolo di un’Italia che si riprende, si rimbocca le maniche e ben più preziosi indumenti, si trova a Carovigno, Carvigni in dialetto, 16.000 abitanti in provincia di Brindisi.
I carovignesi hanno eletto Cosimo Mele sindaco. La notte del 27 luglio 2007, l’ex deputato Udc fu beccato in via Veneto, stanza del Flora catena Marriot, in compagnia di due ragazze, un’ucraina di nome Maria e l’ex commessa, Francesca Zenobi, più nota come Pocahontas. Francesca ebbe un collasso per cocaina, la carriera politica e familiare di Mele fu sospesa. Ora è tornato, e non s’è pentito: “É peccato avere una passione per le donne? No, dico io, non è peccato”. Quando fa caldo, si fa presto a diventare un Topolanek qualsiasi.