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 2013  giugno 21 Venerdì calendario

IL CAPO DELLA NASA ALL’ITALIA: «CON NOI SUGLI ASTEROIDI»

La Nasa e l’Italia, insieme alla conquista degli asteroidi. L’amministratore della Nasa Charles Bolden ha discusso ieri a Roma con il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, e con il presidente dell’Asi, Enrico Saggese, un coinvolgimento nel piano annunciato dal presidente americano Obama per l’esplorazione dei pianetini e la cattura con una sonda automatica di uno di essi. Una volta trasferito intorno alla Luna, gli astronauti scenderebbero sulla sua superficie per studiarlo direttamente e portarne dei campioni sulla Terra. Negli Stati Uniti l’iniziativa ha raccolto critiche, ma anche forti consensi.
«Strumenti italiani imbarcati sulle sonde americane — ci dice Bolden — hanno permesso di ottenere risultati importanti nella ricerca dei lampi gamma dell’universo, nello studio dei buchi neri, di Saturno e di Marte. Ora scienziati italiani collaborano alla missione della sonda Dawn impegnata nelle indagini della fascia degli asteroidi e presto del pianeta nano Cerere. La nuova iniziativa impegnerà la Nasa assieme ai centri di ricerca e alle industrie americane, ma vediamo un ruolo importante nella collaborazione internazionale sotto tutti gli aspetti».
L’Europa, attraverso l’Esa, partecipa alla costruzione dell’astronave Orion destinata a portare gli astronauti verso il nuovo obiettivo e in prospettiva verso Marte. Su di esso ci potrà essere tecnologia fabbricata dalle nostre industrie. Tuttavia, prima di portare l’uomo sul Pianeta rosso, si progetta una spedizione automatica mirata a trasferire nei laboratori terrestri qualche prezioso campione geologico. «Come per molte agenzie — aggiunge Bolden — pure per la Nasa questa meta ha un’altissima priorità, ma essendo una sfida ambiziosa molto complessa, la cooperazione delle nazioni europee è per noi importante».
Il confronto sulle potenziali partecipazioni del nostro Paese sono andate oltre gli asteroidi proiettandosi nello spazio profondo, non dimenticando l’utilizzo della stazione spaziale Iss. Per consentirle, la Nasa sta costruendo il grande lanciatore Sls (Space Launch System). «Il programma, condizionato dalla situazione economica e dallo sviluppo tecnico, permetterà di lanciare Orion intorno alla Luna senza astronauti nel 2017 e con uomini a bordo nel 2021». In quella data potrebbe forse rientrare lo sbarco sull’asteroide. Ma secondo alcuni i tempi non lo consentirebbero.
Dati gli alti costi di mantenimento della stazione spaziale Iss, era emersa l’ipotesi di una sua privatizzazione. «La Nasa e le nazioni che l’hanno realizzata, europee comprese, non hanno un piano simile, ma insieme lavoriamo per fornire opportunità all’iniziativa privata in modo che possano trarre dei vantaggi. Già sono in corso dozzine di esperimenti così finalizzati. Mentre la Nasa si occupa di esplorare lo spazio profondo vogliamo aiutare lo sviluppo di una robusta attività imprenditoriale nelle vicinanze della Terra».
Per gli asteroidi, intanto, è nata la società Planetary Resources finanziata anche da Larry Page, co-fondatore di Google, rivolta allo sfruttamento, appunto, delle preziose risorse minerarie (soprattutto il platino). «Siamo compiaciuti dell’iniziativa commerciale dimostrata nella nuova avventura spaziale. E siamo convinti che impegni del genere aiuteranno gli sviluppi tecnologici e creeranno nuovi posti di lavoro».
Ma tutti si chiedono se l’America non sia preoccupata per i rapidi passi avanti dei cinesi nello spazio e del suo obiettivo di sbarcare rapidamente sulla Luna intorno al 2020. «L’America — conclude diplomaticamente Charles Bolden — sta costruendo un razzo e un’astronave per andare anche più lontano ed ha aiutato gli altri ad aprire le porte dello spazio. Le leggi ci impediscono di collaborare con la Cina. Non conosciamo i loro piani, ma ci congratuliamo. Da cinquant’anni siamo impegnati nell’esplorazione pacifica dello spazio e sono benvenute tutte le nazioni desiderose di unirsi a questa avventura».
Giovanni Caprara