Pietro Bonazza, ItaliaOggi 21/6/2013, 21 giugno 2013
L’ECONOMIA NON SPIEGA CERTO TUTTO
L’interpretazione delle cause dell’attuale situazione economica mondiale si avvantaggerebbe se abbinasse alla scienza economica le conoscenze di altre discipline. Innanzi tutto bisogna smettere di pensare che si tratti di crisi e che prima o poi ne saremo fuori, perché è il mondo che è cambiato, travolgendo i rapporti di bisogni-risorse compatibili, quindi gli aspetti sociali della vita nazionale e internazionale.
Solo la Merkel può illudersi che basti stringere la cinghia per un po’ e tutto si sistemi. Invece, tutto si riduce a una riproposizione di ricette keynesiane (vomitare danaro sul mercato da parte delle banche centrali) o antikeynesiane (austerità da mendicante). All’origine, c’è la interpretazione che la crescita, come obiettivo di benessere collettivo, sia connessa all’aumento della popolazione, assioma vero fino a un certo punto e ora, che la terra non ha più bisogno di braccia, non più.
Le conseguenze sono evidenti: marxiani di complemento, utili idioti, anime pie di scarso cervello, mediatori politici che pretendono la provvigione su tutto, hanno portato a disastrosi livelli il debito pubblico contratto per soddisfare pretese insostenibili. Questo significa aver vissuto al di sopra dei propri mezzi e di continuare per diritto acquisito, in barba alle generazioni future. Ora si rifiuta di fare i conti con due riferimenti imprescindibili e collegati:
a) in fisica, la seconda legge della termodinamica stabilisce che, aumentando lo sfruttamento di energia, senza apporti esterni al sistema, si incrementa l’entropia, cioè il disordine, ciò in quanto esiste dispersione, che, invece di lavoro, produce nocivo calore. Allora, che cosa sono l’attentato all’ambiente, l’aumento della temperatura, la deforestazione, lo scioglimento dei ghiacciai, la disoccupazione, se non un aumento di entropia? Con il che non si dà alcuna ragione a ecologisti, ambientalisti, no-global ecc. L’economista rumeno Nicholas Georgescu-Roegen aveva ben percepito l’estensione della legge fisica all’economia, solo che non lo citano, perché certe verità fanno male a chi si mette i paraocchi;
b) in biologia, è stabilito che l’aumento esponenziale della popolazione mondiale, oggi oltre 7 miliardi di individui che non si limitano a mangiare e defecare, ma a fornire brodo di cultura a virus come Sars, Ebola, ritorno di tubercolosi, Aids, influenze virali, tumori, ecc. accentuati dalla globalizzazione e dalle migrazioni. È un fenomeno dilagante contro cui farmaci e vaccini noti possono fare ben poco, perché i nuovi ceppi diventano sempre più resistenti, anzi più nuovi, perché si autogenerano in forme evolute e mutanti, cogliendo i ricercatori impreparati. Non dobbiamo certo cadere nel catastrofismo, ma non possiamo ignorare che, se la compatibilità è legata a un equilibrio di popolazione di 6 miliardi, come massimo, essere a oltre 7 e in continuo incremento significa produrre entropia.
Il disordine (entropia) è la dominante nei sistemi economici. Ma a tutto c’è rimedio, come lo fu il diluvio universale e a Berlino non vendono nemmeno gli ombrelli! L’Italia è solo un virus di scarsa potenza.