Tomaso Clavarino, La Stampa 21/6/2013, 21 giugno 2013
ARRIVA L’EFFETTO SIRIA È BOOM DI PROFUGHI
I numeri fanno rabbrividire, a maggior ragione se si pensa che la cifra raggiunta è la più alta dal 1994 a oggi: 45 milioni e 250 mila persone, è questo il numero degli sfollati nel mondo nel 2012. Di questi circa 15 milioni e mezzo sono rifugiati, 937 richiedenti asilo, mentre quasi 29 milioni sono le persone costrette a lasciare le loro case pur rimanendo all’interno dei confini dei loro Paesi. Persone fuggite da conflitti, repressione, disastri ambientali e carestie, e provenienti, per il 55%, da Paesi dove sono in corso guerre o violenti conflitti interni: Afghanistan, Siria, Iraq, Somalia e Sudan.
«Sono numeri allarmanti – ha affermato António Guterres, Alto Commissario dell’Onu per i Rifugiati, durante la presentazione del report «Global trends» redatto dall’Unhcr – che riflettono sia sofferenze individuali su larga scala che le difficoltà della comunità internazionale nel prevenire conflitti». Quello siriano è certamente l’indiziato numero uno per l’aumento del numero dei rifugiati nel mondo. Secondo l’Unhcr solo nel 2012 sono state oltre 600 mila le persone costrette a fuggire da Damasco, Aleppo, Homs, in quello che è stato il più grande esodo annuale da parte di un singolo gruppo di rifugiati dal 1999 a oggi. Allora erano state 867 mila le persone costrette a fuggire dal Kosovo. Inimmaginabile è anche il numero degli sfollati rimasti all’interno dei confini siriani: oltre quattro milioni, cifra che contribuisce al raggiungimento del più alto numero di persone, all’interno di questa categoria, da vent’anni a questa parte.
Sempre secondo l’Unhcr dall’inizio del conflitto siriano, nel 2011, sono stati oltre un milione e 600 mila i rifugiati oltre confine, più di metà dei quali bambini. Numeri che raccontano una crisi che non sembra avere mai fine. Una crisi che costringe oltre 23 mila persone ad abbandonare le proprie case ogni giorno e che fa sì che oltre il 46% del totale dei rifugiati sia composto da bambini e ragazzi con meno di 18 anni. Non è un caso quindi che nel 2012 l’Unhcr abbia registrato il più alto numero di richieste di asilo da parte di bambini non accompagnati: oltre 21 mila. L’Afghanistan si riconferma per il 32° anno consecutivo il Paese con il più alto numero di rifugiati (due milioni e 500 mila), seguito dalla Somalia (un milione e 100 mila) e dall’Iraq (740 mila). Paesi dove i conflitti vanno avanti da anni e la situazione sembra essersi stabilizzata. Sono invece i nuovi fronti di guerra ad allarmare gli operatori delle ong e dell’Unchr. Paesi come Siria, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Mali, potrebbero far aumentare nei prossimi mesi il triste bilancio degli sfollati.
Sul tema è anche intervenuto, con un messaggio rivolto all’Unhcr, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affermando che «la comunità internazionale ha più che mai il dovere di impegnarsi affinché i diritti fondamentali della persona umana siano non solo invocati ma soprattutto tutelati».