Paola De Carolis, Style 20/6/2013, 20 giugno 2013
COLOMBA GIACOMINI
Ha l’anima del corsaro (ereditata dal nonno corso), occhi azzurri e capelli biondi che non stonerebbero su una lady inglese (come la madre). Nata a Los Angeles, è cresciuta a Londra e ha il passaporto americano e inglese. È una zingara che di base vive nella capitale britannica, ma se il suo lavoro lo richiede è disponibile a spostarsi in qualsiasi parte del mondo. Perché Colomba Giacomini, 26 anni e simpatia da vendere, vive per la sua professione. «Staccare? Ma scherziamo? Lavorare non mi stanca affatto». Cosa fa? «Sono un po’ psicologa, un po’ amica, un po’ consigliera». In realtà fa la personal shopper (per 75 sterline all’ora, circa 87 euro), ma la definizione non cattura l’essenza di un mestiere che va ben oltre l’acquisto di qualche capo d’abbigliamento. «Si tratta di trasformare vite, di intervenire sull’autostima» spiega con la naturalezza di chi crede fermamente nel proprio mestiere. Niente di leggero o superficiale, insomma, a differenza di quanto possano pensare gli scettici. Per il Financial Times, che mette Giacomini ai vertici della categoria, la (meno spesso «il», qui una certa discriminazione al contrario c’è) personal shopper «è uno strumento di lavoro essenziale». Creatività, intelligenza, successo si comunicano certo a parole, ma, secondo il quotidiano della City, anche rocchio vuole la sua parte. Colomba si muove tra gli abiti con la facilità di una creatura che esplora il proprio habitat. Tocca e squadra con la precisione di un chirurgo. Ha una reazione negativa fisica ad accostamenti che non le piacciono, si illumina se una maglietta bianca sotto un abito azzurro libera sfumature insperate. Cosa indossa una personal shopper ? Per il fotografo di Style un paio di jeans, T-shirt, giacca avvitata o «a pipistrello».
Ci sono corpi che non si possono vestire bene? Assolutamente no. Ci sono persone che non sanno mettere in risalto i propri punti forti, questo è il problema più comune. Tra i miei clienti nessuno si rende pienamente conto della propria bellezza. Questo vale per le donne così come per gli uomini, anche se questi ultimi tendono a essere più sicuri, o a mostrare meno le debolezze. Il segreto comunque è tutto lì. Sottolineare i pregi, nascondere i difetti, sentirsi meglio.
Aiuta veramente? Non ho dubbi. Quello che mettiamo, il modo in cui ci presentiamo agli altri, ha un effetto immediato su come ci sentiamo. Il problema è che non ce ne rendiamo conto sino a quando qualcuno non ci fa provare qualcosa di diverso. E lì la rivelazione è enorme. È come scoprire di essere una persona completamente diversa, più allegra, più decisa, più sexy a seconda dell’abbigliamento.
Mi faccia alcuni esempi concreti. Prendiamo una delle mie clienti più recenti, donna d’affari, recentemente mamma. Quando sono arrivata aveva addosso il guardaroba tipico della neo-madre. Pantaloni troppo larghi, maglietta sformata, giacca della misura sbagliata. Dopo due sessioni ho visto la trasformazione. Si è presentata con un paio di pantaloni di pelle che avevo scelto per lei, non ne aveva mai messo un paio in vita sua, e un maglioncino di cashmere. Stava benissimo. Ho visto che, quasi di nascosto, si guardava allo specchio, ammirata. Mi sono sentita davvero appagata. E non c’è solo lei. Un altro cliente, dirigente in una grossa banca d’investimenti, non aveva ne tempo ne voglia di andare per negozi, lo considerava una perdita di tempo, anche se sentiva l’esigenza di rinnovare il suo look. E allora sono andata per diverse sere a casa sua quando aveva finito di lavorare portandomi dietro tutto il necessario, dai costumi da bagno ai completi. Così ha trasformato il suo aspetto senza uscire dalla sua abitazione. In ogni caso per gli uomini conta molto la sicurezza che esprimono: un modo di camminare deciso ad esempio può modificare lo stile e far sembrare la persona più accattivante. Essenziale poi comunicare uno stato positivo generale, un senso di buon umore che mette a proprio agio l’interlocutore: sfoderare un bei sorriso può rivelarsi l’arma vincente.
Qual è il difetto di cui si lamentano più spesso i suoi clienti? Il grasso. In realtà sei quel che sei e dannarti per qualche chilogrammo in più non vale la pena. Certo, se proprio ci tieni, cerca di tornare in forma, ma intanto scegli un capo che funzioni.
Come si costruisce il guardaroba ideale? Si tira fuori tutto, si prova, si giudica senza pietà. Ci sono cose che si possono salvare con qualche modifica. Gli abiti devono andare a pennello, non ci vuole niente a stringere o allargare un girovita, rifare un orlo. Le cose che non vanno bene si danno via, inutile tenerle. Poi si ricomincia. Bastano pochi capi base da abbinare. A metterli insieme ci penso io, fotografo tutto, così il ciente deve soltanto occuparsi di riassemblare.
Ci dia qualche suggerimento. Non serve sborsare una fortuna. Per un cliente giovane ho creato un guardaroba nuovo, perfetto, facendogli spendere 2.200 sterline (2.600 euro circa). Chiaramente se i soldi non sono un problema si può fare di più. Le giacche, le scarpe, i pantaloni devono essere buoni. Sono quelle le cose più costose. Ma c’è tanto che puoi comprare da Zara o equivalenti...