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 2013  giugno 20 Giovedì calendario

LA PAR CONDICIO SECONDO LUCIA: 14 PUNTATE ALLA SINISTRA, DUE AL PDL

Pd batte Pdl 14-2. Non è l’esito delle ultime Amministra­tive (quelle per il centro­destra sono andate perfi­no peggio) ma il punteg­gio delle «ospi­tate» nella tra­smissione In Mezz’ora di Lucia Annun­ziata negli ulti­mi otto mesi. Non certo la contabilità più importan­te, ma un se­gno evidente di come Rai3 intenda la par condicio nel­le su­e trasmis­sioni giornalistiche. Un’«in­credibile ano­malia che, vi­ste le norme in vigore per disciplinare la ma­teria, si configura come una ve­ra e propria illegalità intollera­bile» secondo le parole di Rena­to Brunetta, che sulla questio­ne ha presentato un’interroga­zione parl­amentare al presiden­te della commissione di Vigilan­za Rai, Roberto Fico del M5S.
Brunetta ha manifestato an­cora una volta la sua vocazione a fare il grande contabile del Pdl. Ha preso in esame tutte e 29 le puntate della trasmissio­ne domenicale della giornalista campana («dal 7 ottobre 2012 al 9 giugno 2013») scopren­do una clamorosa «impar con­dicio»: ben 14 sono state infatti le puntate dedicate a un ospite Dem o nei dintorni, da Bersani a Bindi, da Renzi, che ha anche bissato, a Franceschini, da Bar­ca a Epifani. Per il Pdl due sole presenze di Angelino Alfano, una delle quali sporcata dalla maleducazione della Annun­ziata, che sbottò in faccia al se­gretario del Pdl: «Siete impre­sentabili!», salvo scusarsi poi poco convinta.
Meglio del Pdl è andata ai montiani (3 presenze) e perfino ai poco espugnabili grillini (3 presenze), mentre le altre sette puntate sono andate a persona­lità sparse, tra i quali Occupy Pd. «Non si tratta semplicemen­te di condotte deontologica­mente censurabili - nota Brunetta - ma di uno sfacciato ribal­tamento di quel pluralismo che, fatto salvo il diritto ovvio al punto di vista del giornalista, de­ve in particolare caratterizzare, secondo le leggi e le decisioni vincolanti della commissione di Vigilanza e dell’Autorità garante delle comunicazioni, il si­stema radiotelevisivo e in parti­colare la Rai, anche in tempi non sottoposti alle stringenti re­gole dei periodi elettorali».
E la Annunziata? Fa sapere che nella lista «mancano ospiti di centrodestra perché molti, in­cluso Brunetta almeno una vol­ta, hanno detto di no. Ci hanno detto di no anche altri esponen­ti del Pdl come Verdini e Schifa­ni. Dopo il caso “impresentabi­li” c’è stata qualche tensione ma questa tendenza esisteva anche prima. In ogni caso scri­verò una lettera al presidente della Vigilanza Fico: se voglio­no ascoltarmi in merito alla vi­cenda, sono pronta». Parole che non convincono Brunetta: «La risposta della signora Annunziata, già presidente della Rai e attualmente a contratto con la stessa tv di Stato, è davve­ro inaccettabile. Può rigirarla come vuole, ma, come risulta dalla mia interrogazione, le pre­senze parlano chiaro. In casa Annunziata Pd e sinistra batto­no Pdl 14-2, lasciando perdere gli altri partiti. Peccato che casa Annunziata sia Rai, cioè servi­zio pubblico, pagato dal cano­ne di tutti, e non privata dimora di una giornalista e dei suoi so­dali politici».