e.d.b., il Fatto Quotidiano 20/6/2013, 20 giugno 2013
È CAPRARA LA NUOVA VOCE DEL COLLE
Maurizio Caprara è il nuovo direttore dell’Ufficio per la Stampa e la Comunicazione del Quirinale. Lo annuncia in una nota la presidenza della Repubblica. Succede a Giovanni Matteoli che aveva retto l’ufficio pro tempore dopo la rielezione di Napolitano alla Presidenza e la concomitante candidatura a sindaco di Barletta del portavoce del primo settennato, Pasquale Cascella, divenuto frattanto primo cittadino della capoluogo pugliese.
Caprara, giornalista del Corriere della Sera aveva iniziato la propria carriera al Manifesto. Suo zio Massimo, napolitano di Portici, già segretario di Palmiro Togliatti (fu anche deputato nel ‘53), fu radiato dal partito proprio con il gruppo del Manifesto nel ‘69 per la posizione fortemente critica espressa sull’invasione della Cecoslovacchia. Verosimile che il partenopeo Giorgio Napolitano conoscesse la famiglia da quegli anni.
Emanuele Macaluso, però, più che come dirigente politico del Partito Comunista Italiano in rotta per la deriva Sovietica, ricorda Massimo Caprara come giornalista. Lo fu prima a Rinascita, poi a l’Espresso, infine anche a Il Tempo Illustrato e al Giornale.
Dal Manifesto, invece, Maurizio Caprara passerà poi giovanissimo al Corriere della Sera, prima come cronista, poi come redattore del servizio politico. Siamo attorno alla metà degli anni ‘80. Non molti anni dopo occuperà la casella del corrispondente diplomatico del quotidiano di via Solferino, dove è rimasto fino a ieri.
FINO AD ORA il profilo del portavoce del Colle era stato molto più politico. L’unica eccezione fu forse quella di Carlo Azeglio Ciampi che, da ex direttore di Banca d’Italia e ministro del Tesoro, portò al Quirinale l’allora giornalista economico Paolo Peluffo, poi divenuto consigliere di Stato e sottosegretario del governo Monti.
Prima di lui i vari Tanino Scelba (nipote di Mario, con Oscar Luigi Scalfaro), Luigi Zanda (l’attuale capogruppo del Pd al Senato seguì Cossiga dal Viminale al Colle) e Antonio Ghirelli (giornalista sportivo e partigiano, storica voce di Sandro Pertini negli anni del settennato), per non dire dello stesso Cascella, erano tutti più “politici” o comunque prossimi alla vita del Palazzo e dei loro “presidenti”. Caprara, invece, arriva da un percorso diverso. Nel clima politico rovente che già si annuncia con le scadenze giudiziarie prossime che riguardano Silvio Berlusconi, e lo scontato ricasco che queste avranno sulla tenuta delle istituzioni e sul Colle, certo non sarà una vita meno movimentata.