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 2013  giugno 20 Giovedì calendario

KATE, WILLIAM E IL “ROYAL BABY” DA 250 MILIONI

LONDRA I genitori non hanno ancora fatto sapere come lo chiameranno: dipende anche dal sesso, e loro hanno deciso che preferiscono non conoscerlo in anticipo. Ma un soprannome, se servisse, esiste già: “250 million baby”. Oppure, se invece che in sterline volessimo calcolarne il valore in altre monete: il bebè da 300 milioni di euro, o da 376 milioni di dollari. Tanto produrrà, secondo una stima, la nascita del figlio (o figlia) del duca e della duchessa di Cambridge, più fiabescamente noti come il principe William e la principessa Kate. Il lieto evento, atteso per il 13 luglio secondo le indiscrezioni, dovrebbe generare una montagna di soldi, non solo per la famiglia reale, bensì in quelle di tutta la nazione. Ristoratori, albergatori, commercianti di souvenir, si fregano le mani dalla gioia.
Proprio perché i media ne sembrano così sicuri, i royal watchers ammoniscono che la data potrebbe essere inesatta: magari il bebè nascerà qualche giorno prima. In ogni caso il conto alla rovescia dovrebbe essere a meno di un mese e l’eccitazione sale ormai di giorno in giorno. Ieri la casa reale l’ha rinfocolata, rendendo noto che William e Kate «hanno deciso di non sapere» il sesso del loro bambino, come sarebbe possibile attraverso l’ecografia. Inoltre Buckingham Palace ha reso noto che William prenderà due settimane di paternità dal suo servizio di elicotterista della Raf per stare accanto alla moglie durante la fase finale della gravidanza. Il parto avverrà al St. Mary Hospital di Paddington, vicino alla stazione ferroviaria londinese omonima, quella a cui arrivano i treni dall’aeroporto di Heathrow. Kate, aggiunge un comunicato, avrà una stanza per sé nell’ala privata dell’ospedale.
E’ il Centre for Retail Research, società di analisi di mercato, ad avere fatto i conti sul business che il piccolo (o piccola) Windsor, terzo in linea per il trono dopo il principe Carlo e suo figlio William, produrrà fin dal primo vagito. La previsione è che il suo arrivo inietterà quasi 250 milioni di sterline nell’economia britannica, tra merchandising, ovvero magliette, cappellini, tovaglioli, tazzine, distintivi e altra mercanzia varia per celebrare il parto, turismo extra suscitato dall’eccitazione per la nascita, festeggiamenti ufficiali e spontanei. Soltanto in spese per alcolici (gli inglesi non si fanno scappare una scusa per bere) e cibo, si parla di 61 e 24 milioni di sterline da aggiungere al consumo abituale del Regno Unito. Carlo sta progettando di vendere delle scarpine speciali da neonato fatte a mano in un negozio della sua fattoria biologica di Highgrove (i cui profitti vengono normalmente devoluti in beneficenza), mentre Carole e Michael Middleton, i nonni materni, hanno aggiunto una serie di gadget per bebè al loro catalogo di oggettistica per party (e in questo caso il ricavato non pare destinato a opere di carità: la famiglia di Kate è già stata accusata di approfittare della parentela reale).
Ma è solo l’inizio: così come l’“effetto Kate” rende alla moda qualsiasi vestito indossato dalla principessa, ci sarà presto l’“effetto neonato”, spingendo i consumatori ad acquistare abitini, pappine, pannolini, succhiotti, carrozzine, utilizzati dal bebè reale. Il dubbio è se saranno rosa o azzurri: secondo le quote dei bookmaker c’è da aspettarsi una bambina, di nome Charlotte. Si scommette anche su questo: sicché pure gli allibratori dovranno ringraziare lei, lui, si vedrà, insomma il “250 million baby”.