Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  giugno 20 Giovedì calendario

Berlusconi La Corte costituzionale ha respinto il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sul mancato riconoscimento del legittimo impedimento dell’ex premier Silvio Berlusconi a comparire nell’udienza del processo Mediaset del 1° marzo 2010 perché impegnato in un Consiglio dei ministri

Berlusconi La Corte costituzionale ha respinto il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sul mancato riconoscimento del legittimo impedimento dell’ex premier Silvio Berlusconi a comparire nell’udienza del processo Mediaset del 1° marzo 2010 perché impegnato in un Consiglio dei ministri. Se la Consulta avesse detto sì al ricorso, si sarebbe aperta la strada per far ripartire il processo dal primo grado o dall’appello: invece con il no cade la speranza della difesa di arrivare alla data di prescrizione prevista tra un anno, nel luglio 2014. La Corte sostiene che «la riunione del Consiglio dei ministri, già prevista in una precedente data non coincidente con un giorno di udienza dibattimentale, è stata fissata dall’imputato presidente del Consiglio in altra data coincidente con un giorno di udienza, senza fornire alcuna indicazione (diversamente da quanto fatto nello stesso processo in casi precedenti), né circa la necessaria concomitanza e la “non rinviabilità” dell’impegno, né circa una data alternativa per definire un nuovo calendario. E questo dopo che più volte il Tribunale aveva rideterminato il calendario delle udienze a seguito di richieste di rinvio per legittimo impedimento». Pressione fiscale La Corte dei Conti ufficializza il dato della «pressione fiscale effettiva», che pesa sugli italiani onesti che pagano le tasse: è salita al 53 per cento, molti punti in più rispetto alla pressione fiscale registrata dai documenti del governo che nel 2013 è del 45,3. In pratica il fisco porta via metà del reddito a coloro che pagano le tasse anche per chi non le paga. La Corte dei Conti calcola anche che i maggiori protagonisti dell’evasione sono circa 5 milioni, i cosiddetti lavoratori indipendenti: questi sono soggetti a 200mila accertamenti all’anno e ciò significa che il pericolo di subire un controllo approfondito è di uno ogni venti anni (Petrini, Rep). Musei I 370 musei statali sparsi per l’Italia espongono in media solo la metà delle opere a loro disposizione. Prendendo atto di ciò, nel disegno di legge sulle semplificazioni, approvato ieri dai ministri e ora affidato all’esame del Parlamento, è stato inserito un articolo che modifica questa situazione: quadri e sculture conservati nei magazzini possono essere affittati a musei stranieri in cambio di un «corrispettivo per lo sfruttamento dell’opera» e per una durata massima di 20 anni (Salvia, CdS). Afghanistan Il presidente afghano Karzai, avendo saputo che gli Stati Uniti hanno accelerato tempi e modi dell’apertura al dialogo con i talebani a Doha in Qatar (vedio Fior da Fiore del 19 giugno 2013), ha annunciato che dal suo governo non partirà alcuna delegazione. Per Karzai «l’ufficio dei taleban a Doha deve essere solo un indirizzo» perché «non hanno il diritto di esporre la bandiera né di definirsi un Emirato islamico essendo solo un gruppo di insorti, senza status legale». È irritato anche dall’arrivo a Doha dell’inviato Usa James Dobbins per incontrare i taleban «prima di accordarci sulle modalità». Perciò, oltre a non inviare la delegazione a Doha, ha anche interrotto i negoziati con Washington per il mantenimento di 16 basi americane dopo il ritiro delle truppe nel 2014. M5S Adele Gambaro non fa più parte del Movimento 5 Stelle: la votazione sul blog ha confermato l’espulsione. Su 48.292 che avevano diritto al voto, si sono espressi in 19.790. Di questi il 65,8% (13.092 voti) ha chiesto l’espulsione, il 34.2 (6.761 voti) ha detto no. Voci Su “Focus” l’analisi delle voci dei politici: Enrico Letta ha l’intonazione di chi lascia spazio agli interventi degli altri, «Suggerisce fermezza ma mestizia, come a dire “facciamoci coraggio”». La voce di Silvio Berlusconi, dal timbro caldo, «impostata, tipica dei cantanti classici e degli attori», comunica energia. Grillo è caratterizzato da «costrizioni laringee in acuto con break vocali (interruzioni di suono) o scivolamenti in registro di falsetto, tipico del grido di sdegno». Bersani, invece, «lega» le parole, con «una non sempre nitida scansione dei fonemi». Il tono basso «entro i limiti del parlato colloquiale» di Mario Monti è quello di chi non vuole esortare, ma convincere attraverso un «monotòno prosodico», simile a quello di Nichi Vendola, che però utilizza con più frequenza le pause per sottolineare le parole (CdS). Classifica Fiberlink, società americana specializzata nel settore tecnologico-aziendale, ha stilato la classifica di siti e applicazioni per computer e telefonini che fanno perdere tempo ai dipendenti delle aziende (e che quindi vanno bloccate sul luogo di lavoro). Al primo posto Dropbox, il programma per condividere i file. Seguono Facebook e Google+, poi i servizi di audio e video streaming (Pandora e Netflix) e i giochi (tra cui Angry Birds). Per il momento si salva Twitter, mentre sono apprezzate tutte quelle che permettono di ottimizzare i tempi: Google Maps e Skype innanzitutto (Berberi, CdS). Figlio Giro d’affari che sarà prodotto dalla nascita del figlio di Kate e William d’Inghilterra: 250 milioni di sterline tra oggetti ricordo (magliette, cappelli, tazze, spielle eccetera), turismo, extra, festeggiamenti ufficiale. Soltanto in spese per alcolici e cibo si parla, rispettivamente, di 61 e 28 milioni di sterline da aggiungere al consumo abituale. Il futuro nonno Carlo sta progettando di vendere delle scarpine speciali da neonato fatte a mano in un negozio della sua fattoria biologica di Highgrove i cui profitti vengono normalmente devoluti in beneficenza (Franceschini, Rep). Bookmaker I bookmaker sono quasi certi che il primogenito di William e Kate sarà una femmina e che si chiamerà Charlotte (ibidem).