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 2013  giugno 19 Mercoledì calendario

FUGA AL GRUPPO MISTO PER 1.100 EURO

Ogni deputato transfuga vale circa 1.100 euro al mese. Questa, euro più euro meno poiché il calcolo è complesso come vedremo, è la somma che la Camera versa a ciascun gruppo parlamentare sulla base del numero dei deputati che ad esso sono iscritti. Dunque ogni deputato che cambia casacca, oltre a nuovi equilibri politici o alla sottolineatura della propria appartenenza, determina anche uno spostamento di risorse finanziarie non sempre trascurabili. Il meccanismo inoltre favorisce le piccole formazioni politiche.

LA TRANSUMANZA
Fatto sta che - un po’ come nella passata legislatura - a soli tre mesi dalle elezioni, e con deputati “selezionati” sia pure parzialmente da Pd e 5Stelle con primarie ad hoc, si è già rimesso in movimento il noto fenomeno della “transumanza” dei deputati eletti nelle liste di un partito verso il Gruppo Misto. E’ accaduto qualche giorno fa con due deputati grillini dissidenti, Vincenza Labriola e Alessandro Furnari, che in realtà non hanno fatto altro che seguire le orme di quattro deputati socialisti eletti nelle liste del Pd: Lello Di Gioia, Oreste Pastorelli, Pia Locatelli e Marco Di Lello. Quattro deputati che, sotto le bandiere della sottocomponente «socialista-liberale», iscrivendosi al Gruppo Misto ne hanno portato a quota 20 i membri. Fra i loro colleghi del Misto si enumerano cinque deputati del Centro Democratico (gli alleati del Pd capitanati da Bruno Tabacci); cinque delle minoranze linguistiche; tre del Maie (deputati centristi eletti all’estero) e tre ”indipendenti”.
Accade così che il gruppo del Pd della Camera, che a inizio legislatura era composto da 297 deputati, sia sceso a quota 293 mentre i grillini siano calati a quota 107. In Senato lo scenario è ancora più complesso. I senatori del Gruppo Misto sono nove. Ma poi c’è da segnalare la presenza di altri due gruppi Parlamentari di cui non c’era traccia (se non per i partiti delle minoranze) nelle schede elettorali: «Grandi Autonomie e Libertà» che raccoglie dieci senatori del centro-destra e «Autonomie e Socialisti» che conta su altri dieci iscritti.
«Ma fra la nostra iscrizione al Misto e quella degli ex rappresentanti del MoVimento 5Stelle non c’è alcuna consonanza - si inalbera Oreste Pastorelli, uno dei quattro deputati socialisti eletto nelle liste Pd della circoscrizione Veneto Due - La nostra scelta non è figlia di uno scontro politico. Semplicemente abbiamo attuato l’accordo raggiunto col Pd prima delle elezioni che prevedeva che noi socialisti mantenessimo in Parlamento la nostra autonomia». Già, ma il contributo di 1.100 euro mensili? «Serve a coprire le spese dell’attività politica e di segretarie e telefoni, è tutto alla luce del sole - risponde Pastorelli - Ma la legislatura è partita da poco, non abbiamo ancora perfezionato la parte tecnica, e dunque finora non abbiamo visto un euro».

TAGLI IN ARRIVO
Va sottolineato che questo contributo della Camera (e del Senato) non viene versato nella busta paga dei deputati ma direttamente sui conti correnti intestati ai Gruppi politici. L’anno scorso Montecitorio ha stanziato circa 38,5 milioni per l’attività dei Gruppi. Milioni spalmati soprattutto su tre voci: contributi al funzionamento dei Gruppi (10,8 milioni, pari a 17.150 euro annui per ogni deputato); 13,6 milioni per il personale dipendente dei Gruppi e 12,5 milioni per il personale di segreteria. Per i trasferimenti ai Gruppi politici è già previsto un taglio che nel 2014 porterebbe le risorse disponibili a 35 milioni.
Da segnalare, infine, che ieri la commissione Affari Costituzionali della Camera ha iniziato l’esame del disegno di legge del governo sull’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti.