http://www.europaquotidiano.it/2013/06/19/berlusconi-oggi-la-sentenza-sul-legittimo-impedimento-ed-e-soltanto-linizio/, 19 giugno 2013
Ad attendere con ansia il pronunciamento della corte costituzionale, che dovrebbe arrivare in serata, oggi sono sicuramente in tanti e non solo il diretto interessato
Ad attendere con ansia il pronunciamento della corte costituzionale, che dovrebbe arrivare in serata, oggi sono sicuramente in tanti e non solo il diretto interessato. Certo, Silvio Berlusconi, qualora la consulta gli desse ragione, vedrebbe radicalmente modificarsi la propria posizione processuale, mentre in caso contrario potrebbe sperare solo nella cassazione per liberarsi di quei cinque anni di carcere, confermati in appello, e dell’intedizione perpetua dai pubblici uffici. La sentenza riguarda il processo Mediaset, per l’esattezza l’udienza del 1° marzo 2010, quando il Cavaliere non si presentò dinanzi ai giudici adducendo il legittimo impedimento perché impegnato il un consiglio dei ministri. Il processo andò avanti e Berlusconi fu condannato. Da giorni, anzi da settimane il Cavaliere, secondo i bene informati, ha testa solo sui processi e rispetto alla sentenza attesa per oggi il tono dell’umore volge al peggio, perché gli avvocati stessi non nutrirebbero molte speranze sull’esito possibile. Certamente anche da palazzo Chigi si guarda al palazzo in piazza del Quirinale con una certa preoccupazione, sebbene il premier Letta, rispondendo l’8 giugno scorso alle domande di Ezio Mauro a Firenze, si disse «fiducioso» nelle capacità del sistema di reggere. Concetto ribadito due giorni dopo nella conferenza stampa post incontro col primo ministro irlandere Enda Kenny. Non sarà infatti un caso che ieri il ministro della giustizia, Anna Maria Cancellieri, abbia sentito il bisogno di farsi intervistare da Repubblica per rivolgersi direttamente agli elettori di Berlusconi affermando che «si rispettano le sentenze, di qualsiasi tenore esse siano». Come mettere le mani avanti. Perché i pasdaran berlusconiani, nonostante una dichiarazione tranquillizzante di Daniela Santanché, non hanno mai smesso di ricordare che dieci milioni di elettori potrebbero infuriarsi se la sentenza di oggi (e gli altri appuntamenti giudiziari e parlamentari che riguardano direttamente o indirettamente il Cavaliere) dovesse essere sfavorevole al loro idolo. Mentre ieri Simone Furlan, l’ideatore del sito “L’esercito della libertà, uniti per difendere il presidente Berlusconi”, presentava la sua creatura – di cui farebbero già parte ben 17326 “arruolati”, tra imprenditori e aziende – da Arcore filtravano notizie rassicuranti per il governo circa le intenzioni del Cavaliere, quali che siano gli esiti giudiziari. A differenza di quanto accadde l’11 maggio, quando membri di primo piano del governo, a cominciare da Angelino Alfano, andarono a Brescia a manifestare contro i giudici, questa volta nessuna discesa in piazza sarebbe prevista.