Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  giugno 17 Lunedì calendario

ORA PYONGYANG APRE AI TURISTI “BENVENUTI, MA SENZA CELLULARE”

Che ne dite «di vivere un’esperienza unica» sfilando sotto le finestre del Grande Successore? Ma sì, di percorrere in lungo e in largo il più inaccessibile dei regni, la Corea del Nord del giovane dittatore imberbe che due mesi fa minacciò il mondo di scatenare una terribile guerra termonucleare? Se siete disposti a rinunciare al web per un po’, e a tenere giù le mani dal vostro smartphone, da ora in poi vi basterà un “clic” in un’agenzia di viaggi digitale spagnola per conquistarvi una settimana da brivido con il beneplacito del governo più burbero che esista.
«Avevamo realizzato viaggi nello spazio, mai in Corea del Nord. Stavolta è stata una trattativa molto più difficile», dice Amuda Goueli, amministratore delegato di “ Destinia.com” che da ieri ha tappezzato di pubblicità i quotidiani spagnoli offrendo la più incredibile delle vacanze: una settimana nel Paese di Kim Jong-un a 1.450 euro, «otto giorni e sette notti» con partenze da Pechino l’11 luglio e l’8 agosto. «Vieni in Corea del Nord», invita la scritta sottopancia al dittatore, sorridente in camicia militare e braccio teso nel saluto mentre una bandiera garrisce sventolando la stella nordcoreana.
Tutto semplice se rispetterai i patti, messi in chiaro già nella pubblicità con quattro evidenti cartelli di divieto di transito: «Non è permesso l’accesso a giornalisti e fotografi», avverte il primo ricordando la vera ossessione di ogni dittatura che si rispetti; e «non potrà essere utilizzata la vostra tessera Sim né alcun dispositivo Gps», «non è disponibile alcun accesso a Internet » ed è indispensabile vestire in modo appropriato e decente.
«C’è voluto molto tempo a raggiungere un accordo per poter offrire viaggi in questo Paese asiatico — dice ancora Goueli — ma alla fine ci siamo riusciti. Ci sono viaggi storici, con un valore simbolico speciale, che vanno molto al di là di una semplice vacanza. Viaggiare in questo territorio è un’esperienza unica, poca gente può dire: sono stato in Corea del Nord». L’anno scorso l’hanno potuto dire 3.500 stranieri, gli unici ammessi dietro l’ultima vera cortina di ferro del Pianeta. In gran parte erano viaggi di studio, come quello in cui si infiltrò il giornalista della Bbc John Sweeney con la London School of Economics: si finse docente di Storia, finì sbertucciato dagli stessi studenti che vista l’indole dell’ospite lo accusarono di aver fatto loro rischiare molto più di un piccolo incidente.
Ma la novità turistica non è un fulmine a ciel sereno. Dopo i venti di guerra di aprile, quando il figlio del “Caro Leader” defunto batté i pugni sul tavolo cercando di dimostrare ai suoi sudditi più scettici di avere il braccio saldo, adesso il regime addolcisce i toni e toglie qualche scuro agli abbaini. Scongelando mesi di tensioni, ieri la Commissione Nazionale per la Difesa della Corea del Nord ha proposto di aprire un negoziato ad altissimo livello con gli Stati Uniti, a patto che non ci siano preclusioni sui suoi programmi nucleari. Giusto la settimana scorsa Pyongyang aveva fatto fallire il tentativo ufficiale di riaprire un colloquio di pace con la Corea del Sud, con cui sgambetta da due anni. L’interlocutore è poco affidabile, ma Casa Bianca tiene la porta aperta: «Abbiamo aperto un canale di comunicazione diretto con Pyongyang. Giudicheremo dai fatti, non dalle parole».
La vera novità è che per giudicare ci si potrà avvicinare parecchio, rispettando regole uniche al mondo. Scordatevi la possibilità di postare in tempo reale le vostre fotografie su Facebook o su
Twitter, e rinunciate in partenza alle email: non c’è accesso a Internet ma è concesso «acquistare una Sim con un numero locale per essere rintracciabile e chiamare all’estero (anche se le autorità avvertono che il segnale è molto irregolare)». Pyongyang val bene qualche piccola restrizione... Forse sarà un po’ più sgradevole essere «sempre accompagnati da due guide» e non poter «modificare il percorso previsto né gli orari stabiliti senza autorizzazione». Prima di partire bisogna «certificare che il fine del viaggio è esclusivamente turistico » ma si potrà persino «scattare immagini fotografiche per uso personale».
Se non vi siete arresi e siete davvero convinti a vedere «l’arco di trionfo più grande del mondo» e la torre Juche — costruita con 25.550 blocchi di granito per commemorare i giorni di vita di Kim Il Sung al suo 70esimo compleanno — ecco i dettagli: volo di linea Pechino-Pyongyang-Pechino con la compagnia Air Korea, 4 notti nella capitale più una a Nampo, una a Wosan e una a Hamhung in hotel con pensione completa, trasporto su veicoli climatizzati e le due famose guide onnipresenti. I “visti” e i “permessi” sono inclusi, s’intende.