Elena Comelli, CorrierEconomia 17/06/2013, 17 giugno 2013
ENERGIA. COME RISPARMIARE 500 EURO L’ANNO
Un quarto dei consumatori italiani se n’è già accorto: il mercato libero dell’energia elettrica conviene davvero. Ora, a sei anni dalla liberalizzazione, ce lo dice anche uno studio di NomismaEnergia, che verrà presentato mercoledì a Roma, per fare il punto sui vantaggi ottenuti dai clienti del sistema energetico in questo periodo.
La ricerca
«Abbiamo analizzato 82 offerte sul mercato libero: tenendo conto di tutti gli aspetti, non solo del prezzo, 74 si sono dimostrate più vantaggiose del mercato tutelato e 55 anche più convenienti in termini di prezzo», spiega Davide Tabarelli di NomismaEnergia. E non sono vantaggi di poco conto. «Chi accede al mercato libero con oculatezza e utilizza tutte le opportunità di risparmio, può tagliare la bolletta anche di 500 euro all’anno rispetto alle tariffe del tutelato — rileva Tabarelli —. Di solito, però, il cliente del mercato libero non punta soltanto a ridurre la bolletta, ma anche alla possibilità di fare shopping in base alle proprie esigenze, che il cliente del mercato tutelato non ha», precisa.
Oltre al prezzo, su cui si può arrivare a risparmi anche consistenti con il TrovaOfferte dell’Authority, è facile ottenere altri benefici: dai servizi telematici alla possibilità di scegliere una fonte di energia rinnovabile, dai prodotti per il risparmio energetico all’assistenza per aumentare l’efficienza domestica, dall’assicurazione degli impianti ai premi con le raccolte punti, che in fondo sono un’altra fonte di risparmio. In pratica, il cliente del mercato libero ottiene più attenzione dal fornitore su una vasta gamma di servizi collaterali, che contribuiscono ad aumentare la consapevolezza dei propri consumi di energia e dei sistemi per gestirli al meglio, tagliando gli sprechi. Il risultato, in un modo o nell’altro, è una bolletta notevolmente più leggera.
I numeri
Per questo, con il tempo, i livelli di passaggio al mercato libero in Italia si sono allineati a quelli di altri Paesi più dinamici del Nord Europa, con 9 milioni di consumatori elettrici (di cui 6 milioni sono famiglie), sul mercato libero, su 36 complessivi. Nel gas, su 21 milioni di clienti, 3 milioni hanno scelto un’offerta sul mercato libero, di cui 2,2 milioni sono famiglie. Gli operatori presenti sul mercato sono centinaia, ognuno con diverse offerte, a testimonianza di un settore molto dinamico e in crescita.
In più, i vantaggi misurati oggi cresceranno nel tempo, secondo lo studio di Nomisma. Il processo di liberalizzazione, infatti, ha comportato investimenti da parte degli operatori elettrici che genereranno ulteriori benefici economici per i consumatori nel medio termine, quando l’aumento dei clienti sul mercato libero accrescerà le economie di scala. In particolare, ha portato ad una crescente attenzione alla qualità e alla necessità di misurarla. In base agli indicatori dell’Authority per l’energia, il miglioramento su questo fronte è significativo per tutti gli operatori, con benefici non solo per i consumatori del mercato libero ma anche per quelli del tutelato.
Al raddoppio
La liberalizzazione non ha portato, invece, un abbassamento generale dei prezzi dell’energia. Anzi. Da quando è entrata in vigore, i prezzi sono aumentati, incidendo sia sul mercato libero che sul tutelato. Nel ’99, quando è stata promulgata la prima legge sulla progressiva apertura del mercato energetico, la tariffa elettrica alle famiglie si aggirava sui 7 centesimi di euro a kilowattora, mentre oggi è più del doppio. E le tariffe medie sono salite anche prendendo come punto di partenza il 2007, anno dell’effettivo accesso al mercato libero dei clienti domestici. «Ma questo non si può certamente imputare alla liberalizzazione: basta guardare i prezzi del petrolio, da cui il mix energetico italiano è molto dipendente, e si trova la spiegazione», commenta Tabarelli. In effetti, nel ’99 il barile costava circa 30 dollari e oggi oltre 100. Si attende il giorno in cui la liberalizzazione porterà gli operatori italiani a liberarsi da questa dipendenza.
Elena Comelli