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 2013  giugno 17 Lunedì calendario

LECCE Lancio di bombe carta, pietre e fumogeni. Steward picchiati e panchine dello stadio divelte e usate come armi

LECCE Lancio di bombe carta, pietre e fumogeni. Steward picchiati e panchine dello stadio divelte e usate come armi. Un’auto della polizia incendiata e tre agenti in ospedale con contusioni alle gambe e al torace. A Lecce l’inferno si è scatenato al triplice fischio finale della sfida play off di Lega Pro. Il pareggio (1-1) ha promosso il Carpi in serie B e condannato il Lecce che nei pronostici della vigilia doveva ammazzare il campionato dopo il doppio salto indietro dalla A anche per i fattacci del calcioscommesse. La rabbia degli ultrà covava dentro e un centinaio di loro è andato allo stadio già armato non solo di cattive intenzioni. La violenza è esplosa quando i giocatori del Carpi si sono abbracciati in campo e quelli del Lecce rientravano lesti negli spogliatoi annusando aria di contestazione. Dalla curva nord è partita l’invasione, gli steward che cercavano di arginare i teppisti sono stati colpiti con calci, pugni e presi a cinghiate. Con le sciarpe giallorosse annodate come passamontagna, i teppisti hanno puntato i giocatori del Lecce che per fortuna si erano già barricati negli spogliatoi, protetti da un cordone di agenti in tenuta antisommossa. A quel punto la rabbia si è concentrata sulla panchina del Lecce, le poltrone sono state divelte e scaraventate nel tunnel degli spogliatoi, la vetrata infranta. Un ultrà si è inginocchiato sull’erba del campo, braccia aperte e viso scoperto ha sfidato i poliziotti: “Adesso arrestatemi”. La battaglia è continuata all’esterno dello stadio con il cielo di Lecce oscurato dai fumogeni e dalle bombe carta. Un suv Pajero Mitsubishi della polizia è stato incendiato: un gruppo di teppisti ha spaccato il finestrino infilando una bomba carta. Tre agenti sono rimasti feriti, due agli arti inferiori e uno al torace dal lancio di pietre e bottiglie. Una guerriglia evidentemente organizzata che ha costretto le forze dell’ordine a invocare rinforzi. Per oltre un’ora e mezza la città è rimasta sotto assedio, con i giocatori di entrambe le squadre barricate negli spogliatoi. Solo verso le 21,30 il pullman del Carpi è riuscito ad allontanarsi scortato dalla polizia. Nessuno a bordo aveva voglia di fare festa per la storica promozione in B. La Digos è già al lavoro per stanare i teppisti. Qualcuno di loro è già stato fermato, i filmati realizzati dalle forze dell’ordine e dalle televisioni locali sono stati acquisiti. Nelle prossime ore si prevedono decine di arresti e una pioggia di daspo per l’ennesima festa rovinata dello sport.