Angelica Ratti, ItaliaOggi 6/4/2013, 6 aprile 2013
LADRI DI VACCHE A DELHI
Nelle strade di Nuova Delhi le vacche sacre non sono più così sicure. I 40 mila ruminanti della capitale dell’India vivono ormai sotto la minaccia di essere catturati dai ladri di bestiame. Ogni notte, decine di animali spariscono, bersaglio di un traffico organizzato verso il Bangladesh.
Ogni anno, almeno 1,5 milioni di capi di bestiame vengono portati oltrefrontiera per essere macellati a fini alimentari e le pelli vengono portate nelle concerie per ricavarne cuoio e pellami. In India ci sono almeno 30 mila macelli illegali, ed è qui che la maggioranza delle vacche sacre finisce il suo cammino. I ladri di bestiame commettono un duplice delitto, anche perchè nella maggioranza degli stati dell’India è vietato uccidere le vacche in quanto sacre. E, per mettere fine a questa eresia, la polizia ha intensificato i controlli, ma con scarsi risultati. Il secondo partito del paese, Bharatiya Janata Party, ha preteso leggi più severe sui mattatoi. Tuttavia, le vacche sono macellate per nutrire le minoranze cristiane e musulmane e per questo vengono contrabbandate sotto la falsa etichetta di carne di bufalo nel paese abitato dall’80% di indiani vegetariani e che considerano il consumo di carne impuro e riservato alle caste più basse. Anche McDonald’s, a suo tempo, si rassegnò ad aprire ristoranti vegetariani in India. Comunque, si sa, che anche i gusti alimentari evolvono e oggi, secondo il report della Fao, ogni indiano consuma, in media, 5,5 chilogrammi di carne l’anno, contro gli 85, in media, di un francese, e la produzione di carne è aumentata del 14% tra il 2010 e il 2012. Comunque, l’India, pur contando fino al 2011 il maggior capitale bovino del mondo, con una popolazione di 1,24 miliardi di abitanti consuma soltanto il 2,2% della produzione mondiale di carne e le tradizioni pesano ancora.