Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera 21/04/2013, 21 aprile 2013
EROI DI CARTA - C’
era una volta un signore di nome Gianluigi Bonelli, che a diciott’anni scriveva poesie per il «Corriere dei Piccoli» e sognava di diventare il più grande autore di romanzi d’avventura. Poi entrò nel mondo dei fumetti e cominciò a realizzare sceneggiature per due riviste che negli anni Trenta avevano molto successo: «L’Audace» e «L’Avventuroso». Questo signore ebbe figli, tra i quali Sergio Bonelli, nato il 2 dicembre 1932 e concepito con la moglie Tea, e Tex Willer, nato il 30 settembre del 1948 e generato con Aurelio Galleppini, un talentuoso disegnatore grossetano vissuto a lungo in Sardegna e reduce da un’intensa collaborazione con gli editori Del Luca e Nerbini, all’epoca capisaldi della stampa per ragazzi. Ex fuorilegge, in seguito Ranger, agente governativo e capo ad honorem della tribù dei Navajos, amante della giustizia e raddrizzatore di torti, Tex avrebbe dovuto portare, nelle intenzioni del papà, il minaccioso cognome di Killer, poi addolcito in Willer dalla signora Tea.Tex Willer arrivò in edicola pubblicato dalla casa editrice Audace fondata nel frattempo dallo stesso Bonelli e cominciò a vendere quasi subito quarantacinquemila copie a numero. L’eroe del West accompagnerà i giovani lettori fino ad oggi. Quando Sergio Bonelli rileva nel 1957 l’azienda di famiglia, si trova a gestire un impero di carta che, sotto l’unico marchio di Sergio Bonelli editore, raggruppa quattro etichette diverse, dall’Araldo alla Cepim, dalla Daim Press all’Isola Trovata. Grande appassionato di viaggi e del blues di Billie Holiday, sceneggiatore romantico e inventore fluviale, Sergio cambia il volto del fumetto italiano creando Zagor e Mister No e accogliendo il Dylan Dog di Tiziano Sclavi e il Martin Mystère di Alfredo Castelli. E ancora, i personaggi di Magico Vento, Julia, Dampyr, Nathan Never, fino all’ultimo Saguaro e alla nuovissima serie in uscita, Dragonero e Gli Orfani.A questo punto la saga dei Bonelli meritava una mostra. Ci ha pensato Napoli Comicon, che in collaborazione con Civita ha raccolto oltre duecento tavole originali realizzate da più di cinquanta disegnatori e una serie di pubblicazioni dagli esordi negli anni Trenta ad oggi. La rassegna, che si intitola «L’Audace Bonelli. L’Avventura del Fumetto Italiano», dopo il grande successo ottenuto a Napoli, Salerno, Lucca, Brindisi e Trieste, approda ora a Palazzo Incontro (via dei Prefetti 22), dove resterà aperta fino al 9 giugno. La mostra è dedicata in particolare a Sergio, scomparso un anno fa. Nel bel catalogo che accompagna l’esposizione ci sono anche le foto del padre, della signora Tea, dei disegnatori che negli anni si sono succeduti a tracciare con l’inchiostro di china le avventure delle varie strisce. C’è Sergio, ritratto in mezzo al deserto, durante uno dei suoi frequenti viaggi. Gianluigi invece amava il mare e la sua barca. Quando scriveva le storie di Tex, seguiva passo passo l’avventura sulle carte particolareggiate della regione in cui si svolgeva. Cercava anche di procurarsi le fotografie dei luoghi, scrivendo a riviste americane specializzate. «Quello che mi interessa - diceva - è la verosimiglianza. Se sul cammino del personaggio c’è un fiume, c’è realmente».
Lauretta Colonnelli