Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Rito mattutino?
Sono lento a "carburare": punto la sveglia almeno due ore e mezzo prima dell’inizio di un torneo per fare tutto con calma. Di conseguenza, durante il periodo delle gare, mi alzo anche alle 5 del mattino. Quindi faccio la doccia, colazione abbondante a base di uova, toast, frutta. E poi stretching, ascoltando musica.

Cosa c’è nel suo trolley?
Sempre il computer. Per comunicare con famiglia e amici via Skype; per le mail; per navigare su internet. E anche vedere un buon film.

Che musica ascolta?
Rock e pop, soprattutto americana e inglese. Il mio gruppo preferito è quello dei Coldplay. Prima di scendere in campo ascolto sempre Yellow, il brano contenuto nel loro album di debutto (Parachutes, del 2000) che divenne una hit a livello mondiale. Mi da la carica e serve anche a concentrarmi.

Qual è ti suo stile?
Direi sportivo, anche se indosso volentieri gli abiti eleganti, per serate e galà. In particolare mi piace un vestito blu classico regalatomi da mia moglie. Nelle occasioni formali sfoggio anche la cravatta. Ma di solito ne faccio volentieri a meno!

Un regalo fatto molto apprezzato?
Mio figlio Tommaso si diverte tantissimo a vedere e rivedere il film a cartoni Cars e quando gli ho donato il modellino della macchinina protagonista, Saetta McQueen, mi ha abbracciato entusiasta.

Com’è la sua casa di Londra?
Arredata in stile moderno. Mia moglie Valentina fa la fotografa e alle pareti abbiamo foto in bianco e nero di famiglia o di luoghi amati, come uno scorcio di Central Park, a New York, oppure lo stadio di calcio del Chelsea, a Londra nel 1920.

Film del cuore?
Vedere film è, da sempre, uno dei passatempi preferiti mio e di mia moglie. Andiamo al cinema appena possiamo oppure ne scarichiamo da internet per vederli a casa. La mia pellicola del cuore? Forrest Gump. L’ho visto parecchie volte, ma lo trovo sempre coinvolgente. Tom Hanks è bravissimo, e non mi stanco affatto a rivedere scene e riascoltare i dialoghi.

Preferenze culinarie?
Per i tornei sto fuori casa quasi otto mesi l’anno, così ho imparato ad apprezzare tutte le cucine. Di solito mangio i piatti locali e, se possibile, il pesce: dagli spaghetti con le vongole al sushi.

Le piace cucinare?
Per mio figlio Tommaso, 2 anni, cucino spaghetti al pomodoro e bistecca. Per mia moglie mi lancio: anatra all’arancia e, come dolce, tarte tatin. Mi piace sperimentare, anche nuove ricette.

Cosa fa per tenersi in allenamento?
Potenziamento con i pesi in palestra, esercizi di stretching e per sviluppare l’equilibrio, molto importante nel golf. Inoltre corro tutti i giorni sul tapis roulant e faccio cyclette.

Ama leggere?
Sì, in genere leggo quasi tutti i libri che mi passa mia moglie dopo che li ha terminati. Di recente mi è piaciuto molto The Secret Olympian, scritto da un autore anonimo che credo sia uno sportivo. Racconta infatti la vita di un olimpionico dietro le quinte. Ho appena cominciato invece l’ultimo lavoro di Beppe Severgnini, Italiani di domani.

Luogo del cuore?
Grazie al mio lavoro viaggio molto e vedo posti meravigliosi. Di recente ho visitato il Sudafrica in occasione del Nedbank Golf Challenge, presso il Sun City Resort. Giocare per la seconda volta sul prestigioso campo Gary Player Country Club (sopra) nel cuore di un vulcano spento e a 1.700 metri d’altitudine è un’emozione indescrivibile. Tra l’altro ho fatto un buon piazzamento, settimo posto.

Un regalo ricevuto che le è piaciuto?
Il Rolex in acciaio che mi è stato dato per la vittoria dell’ultima Ryder Cup, lo scorso settembre. Lo hanno avuto tutti i giocatori del team europeo: sulla cassa è inciso il disegno della Coppa, la seconda per me.

Scarpe?
Ne ho tre-quattro paia classiche e il resto sportive. Ho come sponsor la Nike e quindi ricevo periodicamente diversi modelli. In totale credo di averne una trentina di paia: sono comode, pratiche e le porto tutti i giorni.

NICOLETTA PENNATI