Giuseppina Manin, Corriere della Sera 19/4/2013, 19 aprile 2013
Alberto Giacometti sposò la prima modella Annette, schiva e dimessa, perché, come le disse, si chiamava come sua madre
Alberto Giacometti sposò la prima modella Annette, schiva e dimessa, perché, come le disse, si chiamava come sua madre. La donna accettò sempre i tradimenti finché a un certo punto lui, cinquantasettenne, s’innamorò di un’altra modella, Caroline, che aveva 20 anni. Leggera, infedele, venale, la ragazza si prostituiva nei bar: prese a ritrarla ossessivamente. Talvolta ladra, arrivò perfino ad aprire le porte dello studio dell’artista a due rapinatori che si portarono via tutto. Giacometti non la rimproverò mai di niente e, una volta che era finita in prigione, fece di tutto per farla uscire. Per consolarla, le regalò una Mg rossa fiammante con cui quella, di notte, gli faceva girare la città. Probabilmente impotente, sognò di avere un figlio con lei e perciò consultarono inutilmente tanti specialisti. Giacometti non cessava di ripeterle che era la sua dea, la sua «dismisura». In punto di morte allontanò la moglie reclamando l’altra: fuori dalla stanza le due donne si accapigliarono. Ma fu Caroline a tenergli la mano fino all’ultimo istante (notizie tratte dal libro di Franck Maubert, L’ultima modella, Archinto).