Giulio Giorello, Corriere della Sera 18/4/2013, 18 aprile 2013
Keplero, rimasto vedovo dopo un primo matrimonio combinato dagli amici, decise di risposarsi. In una lettera datata 23 ottobre 1616 scrisse le sue difficoltà nel trovare la donna giusta
Keplero, rimasto vedovo dopo un primo matrimonio combinato dagli amici, decise di risposarsi. In una lettera datata 23 ottobre 1616 scrisse le sue difficoltà nel trovare la donna giusta. La prima candidata era troppo anziana «e non aveva niente che mi piacesse»; la seconda, figlia della prima, pareva metterlo in una condizione poco conveniente; la terza aveva concesso la promessa di matrimonio a troppi; la quarta poteva andar bene «nonostante la sua atletica corporatura»; quasi perfetta la quinta, la giovane e modesta Susanna Reutinger; troppo orgogliosa la sesta; troppo nobile la settima; troppo indecisa l’ottava; troppo sospettosa la nona; di buona famiglia la decima ma «di taglia brutta persino per un uomo dai gusti semplici»; troppo giovane l’undicesima, benché opulenta. Alla fine si risolse per la quinta, proprio colei che i suoi consiglieri ritenevano la meno adatta.