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 2013  aprile 21 Domenica calendario

BTP E TIMORI DI PATRIMONIALE


«Pianifica pensando al peggio, spera per il meglio», dice il saggio. Dopo l’haircut di più del 70% ai titoli di Stato greci dello scorso anno e il prelievo forzoso sull’eccedenza oltre i 100mila euro dei depositi nelle banche cipriote, i risparmiatori percepiscono come meno remota l’ipotesi di una nuova offensiva pubblica sui patrimoni privati. Anche perché nel frattempo non si ferma l’espansione del debito italiano, nonostante i sacrifici e l’avanzo primario. I mercati nel frattempo attribuiscono una rischiosità relativamente non elevata ai bond domestici, come se scontassero che - alla bisogna - un Governo qualsiasi, comunque piegato al totem della stabilità, abbia sempre a disposizione l’arma definitiva: un’imposta patrimoniale, o comunque una misura coattiva che colpisca una o più voci della ricchezza privata. Senza scomodare i cupi ricordi della manovra Amato del luglio 1992, ora vari studi più o meno interessati (da Commerzbank alla Bce) enfatizzano – basandosi su dati vecchi e distorti – l’"immorale" ricchezza privata degli italiani. Come se qualcuno stesse già indicando la direzione da prendere. Mentre varie voci in Europa stanno fissando il principio che i salvataggi di banche e Stati non debbano essere gratis per i residenti dei Paesi interessati.
Le ipotesi di un provvedimento straordinario sui patrimoni, o di un aumento strutturale delle imposte già in vigore non sono da escludere, e ovviamente sono meno remote di una assai improbabile situazione di insolvenza conclamata della Repubblica Italiana. Nel senso che prima di arrivare sull’orlo del precipizio, è chiaro che un prelievo senza precedenti rappresenterebbe un tentativo (estremo?) per prevenire il default. Nel caso, però, è impossibile stabilire ora quale possa essere la base imponibile. Nel 1992 furono i depositi e gli immobili (a valori catastali), con un’aliquota dello 0,6%. L’anno scorso ci fu l’una tantum sui capitali scudati. Nella disastrata Grecia nessun depositante o detentore di obbligazioni bancarie ha per adesso subìto prelievi forzosi o haircut. Dopo Cipro, ora sui depositi sembra fissata a livello Ue una soglia garantita "esentasse" a 100mila euro. In Svizzera esiste una modesta imposta annua sulla sostanza (ad aliquota variabile e in media pari allo 0,25-0,4%), che grava su tutto il patrimonio. In Francia c’è un’imposta sulle grandi fortune. Monti nella conferenza stampa salva-Italia del 4 dicembre 2011 aveva scartato proposte analoghe per l’impossibilità di verificare in modo attendibile e centralizzato tutti gli averi posseduti in Italia da ogni residente. Occorre distinguere tra misure fiscali che potrebbero riguardare tutti i patrimoni (in Italia e all’estero) posseduti dai soggetti residenti in Italia e misure coattive che hanno riguardato solo certi attivi come quelle greche e cipriote (che hanno colpito tutti i detentori di titoli di Stato e di depositi superiori ai 100mila euro, indipendentemente dal Paese di residenza degli stessi).
marco.liera@youinvest.org