Tommaso Ciriaco, la Repubblica 21/4/2013, 21 aprile 2013
MINEO, L’ERETICO: “HO DETTO NO E POTREI ANDARMENE”
ROMA — Assemblea dei gruppi del Pd. In centinaia votano per il bis di Giorgio Napolitano. «C’è qualcuno che vota contro?». Una sola mano si alza, è quella del giornalista e senatore Corradino Mineo. Uno su quattrocentoventiquattro.
Perché, senatore Mineo?
«Ho stima e rispetto per Napolitano. Gratitudine. Ci ha salvato, ha salvato questa banda di dilettanti allo sbaraglio. Ma l’operazione che l’elezione di Napolitano sottende è quella di un governo Pd-Pdl. Sa cosa significa?».
Cosa?
«Che uccide la sinistra. Certamente quella che conosciamo. E’ un ritorno al passato. Bersani l’ha presentata dicendo che non è vero che si è anche discusso di un governo. Poteva almeno dire che l’ipotesi di un governo con Alfano vicepremier
non esiste».
Considera questo quadro un “favore” al M5S?
«L’argomento “lasciamoli decantare e emergeranno le contraddizioni” aveva una sua forza. Ma questo argomento non tiene conto di un rischio, e cioè che prima che questa ondata demagogica si sgonfi è possibile che restino solo le macerie. E che ci sia la presa di potere della destra».
Il voto in dissenso significa che lascerà il Pd?
«Vediamo. Se nel partito non si può discutere, io non sarò utile, né loro avranno il piacere di accompagnarsi con me. Se hanno bisogno di lievito per il dibattito, io ci sono. Dopo 35 anni da giornalista, non voglio fare il
leaderino,
ma solo dare una mano».
Come l’hanno presa i suoi compagni di partito?
«Per ora c’è stata una reazione di dialogo, perfino di incitamento per la trasparenza della scelta ».
Chi ha votato, al posto di Napolitano?
«Non lo dico. Ma solo perché credo nel principio che il voto segreto, quando è previsto, è a difesa del parlamentare».