Antonio D’Orrico, Sette 19/4/2013, 19 aprile 2013
E SE IL CALCIO AVESSE LA COLONNA SONORA?
Cominciamo con la playlist dei giocatori della Juventus. Buffon preferisce i Queen, Vucinic i Killers, Marchisio i Kasabian, Matri i Pearl Jam e l’ex capitano Del Piero gli Oasis. A Francesco Totti della Roma (il più grande giocatore italiano in attività) piacciono invece Pupo (Su di noi), Ligabue (Balliamo sul mondo), i Queen (We Will Rock You), Vasco Rossi (Vado al massimo), Tina Turner (The Best) e i Kasabian (Goodbye Kiss).
Ho preso queste playlist da Rock’n’goal di Antonio Bacciocchi e Alberto Galletti (edizioni Vololibero), un libro dedicato ai molteplici intrecci tra calcio e musica, le due maggiori espressioni della cultura pop. Non a caso, una delle poche volte in vita sua che Mario Balotelli si è mostrato contento come un bambino (e non ingrugnato come un eletto cinquestelle) è stato quando ha incontrato a Manchester Noel Gallagher degli Oasis. Gallagher, che è uno che se ne intende, ha riconosciuto al centravanti del Milan lo status di rockstar e se non si capisce questo non si capirà mai niente dell’enigmatic (come lo definivano i giornali inglesi) Supermario.
Tanti anni fa, un altro centravanti del Milan (e sempre a proposito del rapporto tra musica e calcio), il grande José Altafini, confessò a un cronista un suo sogno. Gli disse che gli sarebbe piaciuto se le partite avessero avuto la colonna sonora. E si spiegò meglio: se durante la gara gli altoparlanti dello stadio avessero diffuso pezzi di samba (la musica prediletta dall’italo-brasiliano Altafini) lui avrebbe fatto sicuramente più gol. La proposta di Altafini non venne poi accolta dai dirigenti del Milan del tempo (parliamo degli anni Sessanta) nel timore che anche gli attaccanti avversari, eccitati dal sound, avrebbero segnato di più. Peccato, perché sarebbe stato bello vedere come avrebbe funzionato quel curioso esperimento di disco-calcio con deejay in sala di regia.
L’avvento dell’alba. Il libro di Bacciocchi e Galletti fa l’elenco delle canzoni italiane che parlano di calcio. Non sono tante e, d’altra parte, i riferimenti calcistici sono stati per anni pochissimi anche nei romanzi e nei film nazionali perché era considerato un argomento tabù.
Tra le canzoni che parlano di calcio viene ricordato un classico come La partita di pallone di Rita Pavone. È un pezzo del 1962 ed è fondamentale per capire l’idea che le donne avevano del calcio (molto mutata da allora, probabilmente grazie anche all’avvento di Alba Parietti, la prima donna a condurre, a partire dal 1990, una trasmissione sportiva).
Dal punto di vista letterario, La partita di pallone è un racconto rosa che si tinge di giallo o, se preferite, un racconto giallo che si tinge di rosa. La protagonista sospetta che il marito la domenica la lascia «sempre sola per andare a vedere la partita di pallone» ma, in realtà, si vede con un’altra. La protagonista decide una domenica di pedinare il coniuge perché ha «dei dubbi che non mi fan dormir». E se scoprirà di essere stata imbrogliata «da mamma ritornerò».
Un vero piccolo classico, come dicevo. Resta il dubbio: il marito aveva l’amante oppure era sinceramente tifoso? Il finale di La partita di pallone, come avrebbe teorizzato, proprio in quello stesso 1962, Umberto Eco, è aperto.