Michele Serra, L’Espresso 19/4/2013, 19 aprile 2013
CON LE FIGLIE VERGINI SI RIDUCE IL DEFICIT
Gli ultimi atti del governo Monti sono uguali ai primi: drastici provvedimenti destinati ad arginare la crisi finanziaria. «Basterebbe un solo anno di carestia», spiega il premier uscente, «per ridurre il deficit pubblico dello 0,2 per cento. Se alla carestia si aggiungono l’esproprio della mobilia, l’obbligo di pagare l’Imu anche sugli appartamenti dei vicini di casa e la vendita delle figlie vergini ai magnati russi, si può arrivare a una riduzione dello 0,5 per cento, che ci consentirebbe di essere promossi nella categoria AB2 prima del torneo quadrangolare di Parigi, nel 2019. Gli italiani queste cose le capiscono: basta dire loro la verità».
CASSA INTEGRAZIONE Stanno per finire i fondi. Il grande vantaggio - sottolinea il governo - è che i prezzi sono talmente alti che il denaro liquido ha pochissimo valore. Molto meglio, dunque, sostituire l’insignificante assegno mensile con un pratico paniere contenente sei mele, mezzo chilo di mortadella, un fiasco di vino, un chilo di rigatoni, mezzo toscano, una scatola di biscotti Tegoloni e due biglietti per il circo. Il paniere sarà integrato, regione per regione, anche da prodotti tipici, per incoraggiare le imprese locali. Ed ecco che nel suo paniere mensile il cassintegrato pugliese troverà un tipico coppo per trulli, quello lombardo un rotolo di lamierino ondulato, quello marchigiano un calzascarpe, quello trentino una chiave a brugola per seggiovie. Grazie al paniere del cassintegrato, in soli due anni l’Italia potrà rientare nei parametri di Uppsala e avvicinarsi del 2,9 per cento agli obiettivi di Sheffield.
CONSUMI Incrementare i consumi pure se con gli stipendi dimezzati. E soprattutto, farlo rispettando il protocollo di Pittsburgh e avvicinandosi di almeno un punto e mezzo al coefficiente di Palm Beach. Un obiettivo molto difficile, «ma se diciamo la verità agli italiani», spiega Mario Monti, «sono sicuro che capiranno». Ecco dunque il Programma Imbuto, messo a punto da un pool di economisti con l’ausilio di un perito idraulico. Ogni famiglia verrà dotata di un enorme imbuto. A turno, legato al letto, ogni membro del nucleo familiare dovrà infilarselo in bocca e ingoiare grandi quantità di prodotti di largo consumo invenduti, pagandoli appena il 20 per cento del loro prezzo commerciale. Pro capite, secondo i criteri stabiliti a Deauville, si tratta di circa sei chili tra cibo solido e liquido, più eventuali piccole dosi di detersivo per il bucato, sale per lavastoviglie, olio paglierino per mobili. «Sono dosi sopportabilissime per un adulto di sana costituzione», spiega Palazzo Chigi, «e possono far diminuire di almeno il 2,4 per cento le scorte di merci invendute, aumentando il Pil di un buon 0,34 per cento. E soprattutto, questo consentirebbe al nostro Paese di recuperare credibilità internazionale presentandosi agli incontri di Marbella, nel 2020, con il Paf ridotto di un quarto e lo Uao quasi dimezzato».
TASSE L’imposizione fiscale in Italia è talmente alta che, secondo il governo, ogni ulteriore aumento è del tutto impercettibile. «Ogni nuova imposta», chiarisce Palazzo Chigi, «fa lo stesso effetto di una puntina da disegno conficcata nel sedere di una persona già crivellata di chiodi di tutte le misure. Non se ne accorge neppure. Gli italiani queste cose le capiscono benissimo, basta parlargli con chiarezza». La situazione è dunque ideale per proporre nuove imposte, tra le quali la Pilter e la Giv, nomi di fantasia per cartelle fiscali che ogni ufficio delle imposte estrarrà a sorte tra i contribuenti; l’Iva sull’Iva, dettata dal criterio che anche il pagamento dell’Iva è una transazione, e dunque dev’essere soggetto all’Iva; e la super Irpef, un raddoppio secco della popolare aliquota sui redditi deciso per ragioni soprattutto psicologiche: consente al contribuente di vantarsi con gli amici per il tributo particolarmente significativo al risanamento del bilancio pubblico, nel quadro degli accordi di Brisbane.