Alberto Arbasino, la Repubblica 19/4/2013, 19 aprile 2013
TRA SEGRETI CONFESSIONALI E SENSI DI COLPA
Liturgie, coreografie, teologie, teocrazie... Palii e drappi speciali, manti e guanti eccezionali, triregni esclusivi e mozzette inaugurali o d’emergenza... Nell’immensa massa mediatica di giornalismi, credentismi, sacramentalismi, neo-carismi, e post-francescanesimi, forse appare piuttosto saggio sfogliare le centinaia di pagine dedicate a Gesù di Nazareth dall’ex-papa Joseph Ratzinger. Con un fratello già maestro di voci bianche nel Duomo di Ratisbona, feudo di un principe incappato in incresciosi moralismi bavaresi. E quel monumentale falso-Partenone proteso sul Danubio dal re neoclassico Ludwig I, con tante statue pagane di Leo von Klenze.
Benedetto XVI segnala precedenti significativi. La famosa Quarta Ecloga di Virgilio, che profetizza l’imminenza di un miracoloso bimbo per una novella età dell’oro: l’Ara Pacis di Augusto Imperatore che ospita adesso una mostra su Vittorio De Sica? Ma ecco l’antichissimo appellativo di “Pontifex”: gli artefici dei traghetti sul Tevere, e Oltretevere. Poi ovviamente i faraoni egizi, con quelle loro nascite imperscrutabili e arcane che ne stabilivano il “cult”. E naturalmente quella congiunzione astrale fra Giove e Saturno che guida i Magi a Betlemme. Invece i Saggi di Erode si esauriscono in sterili dispute accademiche (una teologia inutile), e non gli spiegano dove nascerà quel Messia lì. Anche per evitare Stragi degli Innocenti a casaccio.
Allora, insomma, lectio, meditatio, oratio, contemplatio... Fra agostiniani, benedettini, certosini, carmelitani scalzi, silenzi celibi, segreti confessionali, sensi di colpa, eventuali abusi di piccini, magari omissioni circa gli schiavismi o i Nazi mentre si incominciava a discutere sulla Messa in latino rivolta oppure no verso il pubblico dei fedeli nelle varie lingue locali e con chitarre deplorevoli. A furia di bonarietà, ci si estenderà a territori sempre più poveri e semplici, secondo qualche disegno dell’Onnipotente? Senza più quel «corroux» abituale nel Dio d’Israele verso i propri fedeli, secondo ogni grand opéra tipo Sansone e Dalila, e senza il pendant di qualche analogo «courroux» islamico?
Discretamente, di spalla o di sguincio, San Giuseppe continua a esprimere perplessità, secondo la pittura attraverso i secoli. Come considerare quella Immacolata Concezione che diventerà dogma con Pio IX nell’Ottocento, ma lo ha spesso amareggiato?