Massimo Gaggi, Corriere della Sera 19/04/2013, 19 aprile 2013
LE MANOVRE DELLA CIA NEL REGNO DI DISNEY
Nel 1965 nella Florida centrale uomini misteriosi acquistavano vaste aree disabitate, apparentemente senza valore. Una televisione locale pensò di fare uno scoop: «Un messaggio arrivato da Detroit ci conferma che l’acquirente è la Ford». Poco dopo il burlone mandò un altro telegramma alla tv che aveva creduto nella prossima costruzione di una fabbrica di auto: «Questa terra serve alla Ford per il fieno da dare ai suoi Mustang» (il nome dei cavalli selvaggi dato dalla casa automobilistica alle sue vetture sportive, ndr).
In realtà ad acquistare non era Ford ma la Disney che attorno ad Orlando ha creato il suo «Magic Kingdom», il regno della fantasia. Una grande industria, ma anche il luogo dell’innocenza dei bambini e del divertimento spensierato visitato in oltre quarant’anni da centinaia di milioni di famiglie di tutto il mondo. Una specie di reame extraterritoriale dell’ingenuità in cui l’America ama rifugiarsi, soprattutto in momenti difficili come quello che vive oggi.
Ma un libro sulle origini della prosperità della Florida appena pubblicato negli Usa getta nuova luce sulla storia non proprio edificante della nascita di questa repubblica della spensieratezza. Nascita avvenuta con tecniche da operazione clandestina e condotta da uomini provenienti dal mondo della Cia e dell’Oss, la centrale dell’intelligence creata durante la Seconda Guerra mondiale, poi sciolta nella nuova Agenzia federale. È una storia degli anni Sessanta: avvocati che in tutta segretezza concludono 47 contratti acquistando 40 miglia quadrate di terreno a prezzi irrisori (200 dollari per acro, pari a circa 380 euro per ettaro). E la società californiana che crea nell’area due città-fantasma, Bay Lake e Lake Buena Vista, nelle quali manda ad abitare suoi dipendenti, in modo da avere il controllo anche amministrativo del territorio.
Il tutto usando le tecniche della Cia - depistaggio, creazione di regimi-fantoccio - portate in Disney dallo studio legale scelto per gestire l’operazione. Una firm di New York piena di ex capi dell’intelligence (a partire dal suo fondatore, William Donovan) e di futuri direttori della Cia, come William Casey. Una storia in parte raccontata negli anni scorsi ma alla quale Tim Allman - un giornalista investigativo che ha scritto opere di grande interesse, come la ricostruzione della guerra segreta combattuta dalla Cia in Laos - aggiunge molti elementi in Finding Florida, il suo nuovo libro.
Stratega legale dell’operazione che consentì alla Disney anche di creare una specie di «Stato nello Stato» fu Paul Helliwell, un agente clandestino della Cia che, dopo aver lavorato a lungo in Indocina, si era trasferito a Miami per coordinare lo spionaggio contro il regime di Fidel Castro a Cuba. Una storia vecchia di mezzo secolo, ma le cui conseguenze si vedono ancora oggi. Pochi anni fa, dopo un incidente ad una delle giostre di Disney World, il capo degli ispettori della Florida ammise candidamente: «Non abbiamo l’autorità per bloccare parti del parco, e nemmeno le sue attrazioni».
Massimo Gaggi