Lettere a Sergio Romano, Corriere della Sera 19/04/2013, 19 aprile 2013
QUANTI EURO CI COSTA IL PARLAMENTO DI STRASBURGO -A
proposito dell’utilità del Parlamento europeo: lo spreco della doppia sede del Parlamento Ue ci costa un miliardo e 400 milioni. Come mai nella sua risposta non ha citato questo «piccolo» particolare?
Gabriele Ugolini
gabriele.ugolini@ugolinipartners.com
Caro Ugolini, sui costi delle istituzioni europee si combatte da parecchi anni una guerra delle cifre alimentata in particolare dalla stampa popolare ed eurofobica del Regno Unito. Agli inizi di quest’anno il Parlamento europeo ha tirato una stoccata agli inglesi con un rapporto comparativo in cui si afferma che i funzionari della Commissione lavorano di più, versano un contributo più elevato al loro fondo di previdenza e sono pagati un po’ meno di quelli del Regno Unito. Altre indagini sul costo del Parlamento sostengono che il risparmio, se le due sedi (Bruxelles per le Commissioni e Strasburgo per l’Assemblea) venissero unificate, ammonterebbe a duecento milioni l’anno: una somma importante, ma alquanto inferiore a quelle che circolano sulla rete. Viviamo ormai in un mondo della comunicazione in cui la notizia è tanto più seducente e credibile quanto più è pessimistica e catastrofica.
Questo non significa che la soluzione adottata per il Parlamento sia razionale. Non è certamente razionale che ogni mese, per sette giorni, l’intera macchina organizzativa si sposti a Strasburgo portando con sé, a bordo di una flotta composta da decine di camion, gli archivi e le attrezzature degli uffici. Non è razionale che questo popolo dell’esodo debba andare a caccia di un alloggio che gli alberghi di Strasburgo offrono a prezzi particolarmente elevati. La formula era molto più tollerabile quando il Parlamento era una sede modestamente frequentata di esercizi oratori e una fabbrica di nobili progetti. È diventata sempre più assurda da quando il Trattato costituzionale ha considerevolmente allargato le sue competenze e l’istituzione attira un numero crescente di ministri, giornalisti, osservatori, lobbisti.
La scelta di Strasburgo per l’Assemblea fu dovuta soprattutto a due ragioni. La Francia, a cui si devono quasi tutti i progetti iniziali dell’unità europea, esigeva che una istituzione importante fosse sul suo territorio. L’Europa non poteva essere indifferente al valore simbolico di un Parlamento collocato sul Reno, al confine fra due Paesi che si erano contesi il controllo di quel fiume e dell’intero continente per quasi un secolo. Oggi è tempo che la praticità e la razionalità prevalgano sulle ambizioni nazionali e sui sentimenti.
Sergio Romano