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 2013  aprile 17 Mercoledì calendario

MUSSARI NON SA L’INGLESE E SI FA SCRIVERE LE RISPOSTE"

DANIELE BIGI, il responsabile del bilancio del Monte Paschi, racconta negli interrogatori il retroscena della telefonata tra l’ex presidente Giuseppe Mussari e Nomura, quella del 7 settembre 2009 (rivelata dal Fatto a gennaio 2013) in cui si parla del contratto segreto sul derivato Alexandria per nascondere un buco da 220 milioni. Bigi, scrivono gli inquirenti, “riferisce che la conference call si tenne in una delle sale nella disponibilità di Vigni o di Mussari, il quale arrivò per ultimo alla riunione. Nel corso della telefonata, nella quale non vi fu occasione per entrare nei contenuti dell’accordo, assistette «a qualcosa di veramente singolare». Mussari, che non parla bene l’inglese, una volta avviato il collegamento telefonico «iniziò a leggere un canovaccio: in sostanza aspettava una domanda e leggeva la risposta che avrebbe dovuto dare a quella domanda”. Uno modo poco appropriato per affrontare una telefonata delicata, visto che già allora Bigi “ebbe l’impressione che la telefonata fosse registrata dalla controparte e le modalità con cui si tenne la conversazione avevano “tutta l’aria di essere una recita predisposta allo scopo di essere registrata”. I pm scrivono che il “canovaccio” con le risposte di Mussari era stato scritto direttamente da Nomura, cioè la controparte, dal dirigente Raffaele Ricci. Il “canovaccio” viene ritrovato a casa di Gianluca Baldassarri, l’ex capo della Finanza Mps poi arrestato. Ricci racconta che “la conference fu preceduta da una mail che inviai a Baldassarri e che riassumeva quella che doveva essere la scaletta dell’incontro telefonico per quanto riguardava la parte d’interesse per Nomura” e che “ricevetti dal nostro legale Pier Le Marchant un suggested script ovvero un canovaccio di quella che doveva essere negli auspici dei nostri legali il contenuto di quanto il nostro chairman Sayeed Sadeq avrebbe douuto chiarire con Mussari allo scopo di tulelare la posizione di Nomura”.