Francesco Oggiano, Vanity Fair 17/4/2013, 17 aprile 2013
MALEDETTO CHI NE PENSA MALE
Air: la Ryan è una delle sue aziende preferite. Perché ha eliminato ogni forma di intermediazione tra il passeggero e l’aereo. Grazie alla Rete.
Bologna: la squadra che poteva diventare a 5 Stelle. Nel 2010 Casaleggio avrebbe lanciato a Grillo l’idea di comprarla. Scarso entusiasmo del comico e soldi non sufficienti.
Casa: a Milano abita in periferia, zona Fiera, con la compagna Elena Sabina Del Monego, 47 anni, il figlio Francesco, 7, e le due gatte persiane.
Dream Team: il nome della squadra composta dai «suoi» dirigenti di prima fascia alla Webegg, società che guidò dal 2000 al 2003. Quelli di seconda fascia erano gli «Argonauti».
Elizabeth: Clare Birks, la prima moglie, con cui ha avuto il primogenito Davide. 37 anni, campione di scacchi, appassionato di subacquea, vela e Web marketing, è socio nell’azienda paterna.
Fuorionda: 30 minuti prima che fosse trasmesso a Piazza Pulita l’audio rubato in cui Giovanni Favia denunciava mancanza di democrazia interna al Movimento, Casaleggio chiamò il consigliere e gli tese la mano per fare la pace dopo i recenti attriti tra di loro.
Gengis Khan: modello di buon uso storico della «rete» (attraverso le staffette nell’impero), assieme a Savonarola (tramite le lettere ai fiorentini) e Mussolini (attraverso la radio).
Honi Soit Qui Mal Y pense: proverbio usato più volte da Gianroberto. È il motto dell’Ordine
cavalleresco della Giarrettiera, il più antico del Regno Unito. Significa pressappoco: «Maledetto chi ne pensa male».
Idv: per tre anni ha gestito la comunicazione online di Di Pietro. Nel 2009 la fine della collaborazione, con tanto di sospiro di sollievo degli altri dirigenti del partito, insofferenti al troppo credito di cui il «guru» godeva presso l’ex Pm.
Lista: era civica quella con cui si candidò nel 2004 a Settimo Vittone (Torino), prendendo sei voti. Mai berlusconiano, ma con simpatie per la capacità di mobilitazione locale della Lega.
MONTI: su quelli di Settimo Vittone ci va a passeggiare nel weekend. Ha una villetta circondata da tre ettari di terra. Non ama la compagnia. Ha litigato con i vicini per l’uso di una mulattiera. E all’esterno ha fatto issare un cartello con un avviso: «Evitare rumori inutili».
Nemici: in senso affettuoso, gli attivisti emiliani, considerati «rossi» e irrequieti. Molto più graditi i piemontesi, più sobri e meno appariscenti in Tv.
Onestà: la sua. Il bilancio della Casaleggio Associati è in rosso. E l’azienda ha visto calare il suo fatturato da quando si è buttato nell’avventura politica di Grillo. Altro che affare.
P.s.: usati sul blog per espellere qualcuno. Da novembre Casaleggio e Grillo ci hanno rinunciato. Troppo rumore. Alla consigliera Raffaella Pirini, che aveva criticato il capo, hanno spedito soltanto la lettera del legale. «Sei fuori».
Quotidiani: secondo le sue previsioni, si estingueranno nel 2015. Nel frattempo, sui muri degli uffici della Casaleggio Associati, tiene incorniciati e appesi i ritagli di giornale che parlano dei successi della società.
Rate: l’«attrition rate» è il parametro introdotto da Gianroberto alla Webegg. Se più del 5% dei dipendenti di una certa area si dimetteva in un anno, il dirigente di quell’area non prendeva premi. Risultato: i «capi» ascoltarono molto di più i loro «sottoposti».
Sassoon: Enrico, il socio uscito dall’azienda. Chiese ma non ottenne da Gianroberto la possibilità di replicare agli attacchi antisemiti in Rete diretti verso di lui. «Non bisogna mai rispondere». Sacrificato in nome dell’ermetismo.
Twenty per cent Time: la regola di Google, che invita i dipendenti a usare un quinto del proprio tempo lavorativo per sviluppare progetti in proprio. Prima del gruppo di Mountain View, Casaleggio aveva istituito una misura simile alla Webegg a inizio anni Duemila.
Un: libro al giorno. È vegetariano, ma onnivoro di saggi storici. Altre letture preferite: McLuhan, Asimov e Tex.
VOLVO: rossa, station wagon, del 2000, comprata nel 2003 di seconda mano. Ma non la ama tantissimo: per andare alle riunioni Gianroberto preferisce spostarsi in taxi.
Zeppelin: il frontman del gruppo Robert Plant è considerato uno dei suoi «sosia»: come Angelo Branduardi e Giulio Tremonti (solo per la voce).