Federico Rocchi, Il Messaggero 18/4/2013, 18 aprile 2013
QUIRINARIE, COSI’ FUNZIONA LA CERTIFICAZIONE
QUIRINARIE, COSI’ FUNZIONA LA CERTIFICAZIONE -
Sul funzionamento della “piattaforma di voto” del Movimento 5 stelle si segue spesso quello schema “pro o contro” che accomuna politica e tifo sportivo. Le tante, tantissime, critiche di poca trasparenza avrebbero più senso, però, se altri sistemi di voto la garantissero per definizione. Le consultazioni “on line” del M5s non sono tanto diverse da quelle “off line” a cui siamo abituati, dalle primarie del centrosinistra appena celebrate e fino alla classica “l’alzata delle deleghe” tipica della vecchia politica.
IL SISTEMA
Le votazioni interne al M5s, Quirinarie comprese, si svolgono con un sistema non perfettamente noto ma probabilmente simile a quello usato da anni per la gestione dei “meetup”, i gruppi di attivisti a cinque stelle. Sebbene di tipo “open source”, ovvero “aperto al controllo”, non garantisce per definizione la qualità del voto, bisognerebbe poter accedere fisicamente alla macchina che lo fa “girare”, nel momento specifico del voto, come non ha fatto nemmeno la società di controllo DNV Business Assurance che si è limitata ad usare la macchina senza smontarla. Di sicuro il M5s ha utilizzato un server https – “Apache” in versione 2.2.15, come si desume chiamando l’url “https://www.beppegrillo.it”- che fornisce l’interfaccia, ovvero quello che si vede sullo schermo, abbinato ad un tipico sistema di script - chiamato “php” – che serve per leggere e scrivere un database, il “tabellone” dove sono registrati elenco dei votanti e relativo voto. Sebbene l’uso di questi componenti, gratuiti per tutti, sia oramai standard per moltissimi siti web che “fanno qualcosa”, per certificare il voto servirebbero sistemi più complessi e la coordinazione di più elementi, come il confronto con un database ufficiale degli aventi diritto al voto non gestito internamente e, ad esempio, lo sfruttamento di procedure di autentificazione derivate dall’uso della propria sim card telefonica o del proprio bancomat.
La piattaforma dei “pirati tedeschi” nota con il nome di “Liquid Feedback” (sempre scomponibile in server web, linguaggio di script e database) che pareva dover diventare standard per tutto il Movimento e quindi ridurre l’autodeterminazione dei gruppi locali, pare abbandonata, a causa delle critiche ricevute per alcune sue caratteristiche come la possibilità di delegare il proprio voto.
LE ALTERNATIVE
Molte sono le alternative in campo, tutte “open” perché derivate dalla diversa combinazione dei soliti elementi citati e alcune studiate in Italia come Airesis, nata dalla fusione dei progetti DemocracyOnline e Agorà 2.0.
Si sente la mancanza di un sistema ufficiale per il voto elettronico, telematico e non, con l’obiettivo minimo di non essere peggiore dei sistemi tradizionali, non esenti da critiche: basta controllare i risultati pubblicati delle primarie a sindaco di Roma per scoprire che la somma dei voti assegnati ai candidati non corrisponde alle schede “votate”. Democrazia e trasparenza dipendono dall’onestà degli esseri umani non dalle macchine e le critiche strumentali riservate alle Quirinarie dei grillini appaiono fuori luogo, si è trattato di un semplice sondaggio che avendo avuto come esito un nome così esclusivo ha un’unica conseguenza: si potrà calcolare nonostante il voto segreto quanti sono alla fine i franchi tiratori o, secondo i codici ultimamente più in voga, i traditori (più o meno nascosti) del Movimento 5 stelle.