Aldo Grasso, Corriere della Sera 18/4/2013, 18 aprile 2013
La storia ci ha regalato tanti bunker: quello di Hitler, sotto la Cancelleria del Reich a Berlino, quello di Mussolini a Villa Torlonia, quello di Stalin, alla periferia di Mosca, raggiungibile con il metrò, quello di Churchill, quello di Gheddafi, da dove rilasciava messaggi alla tv libica
La storia ci ha regalato tanti bunker: quello di Hitler, sotto la Cancelleria del Reich a Berlino, quello di Mussolini a Villa Torlonia, quello di Stalin, alla periferia di Mosca, raggiungibile con il metrò, quello di Churchill, quello di Gheddafi, da dove rilasciava messaggi alla tv libica. History Channel ci regala i bunker della criminalità organizzata («Mafia Bunker», canale 407 di Sky, martedì ore 21). John Dickie, storico e scrittore inglese tra i massimi esperti internazionali della mafie italiane («sono un storico inglese e vi porterò nelle viscere della mafia…»), ci accompagna alla scoperta dei bunker individuati in Calabria e in Campania. Ad affiancare Dickie, magistratura antimafia, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza che raccontano le azioni, la tenacia, il lavoro di squadra e l’avanzata tecnologia che hanno reso possibile la cattura dei boss più pericolosi e potenti della ‘ndrangheta e della camorra, tra cui Michele Zagaria e Francesco «Ciccio» Pesce. L’aspetto più interessante di questo documentario è l’analisi (quasi una psicoanalisi) di alcuni concetti chiave che regolano la vita dei malavitosi. La latitanza, per esempio. Che è un non luogo, il più importante del potere criminale: permette ai boss di non farsi catturare e, insieme, di controllare il territorio. Le telecamere, strumento di sorveglianza usato sia dalle forze dell’ordine che dalle mafie in un perverso gioco di videosorveglianza, di rifrazione speculare (telecamere che scrutano altre telecamere…). Ma l’ossessione principale è quella del bunker, del rifugio sotterraneo. Vere e proprie segrete del potere, senza eguali nel mondo, i bunker si trovano ovunque: in aperta campagna o in pieno centro cittadino, in ville extralusso o in modesti appartamenti di quartieri popolari, collegati alle fogne o scavati nel cemento.