L’Europeo, n. 3, marzo 2013, 17 aprile 2013
«L’impressione che mi rimase di Peppino fu che, fuori scena, svelava un fondo serio e meditabondo, mentre in seguito, incontrando Eduardo, scoprii che la sua laconicità era permeata di una vena irridente» Tullio Kezich, in Peppino, il De Filippo da ridere, Corriere della Sera, 24 agosto 2003
«L’impressione che mi rimase di Peppino fu che, fuori scena, svelava un fondo serio e meditabondo, mentre in seguito, incontrando Eduardo, scoprii che la sua laconicità era permeata di una vena irridente» Tullio Kezich, in Peppino, il De Filippo da ridere, Corriere della Sera, 24 agosto 2003