Vincenzo Savignano, Avvenire 17/4/2013, 17 aprile 2013
DEBITO RECORD ANCHE IN GERMANIA
La locomotiva d’Europa rallenta. La crisi comincia a mordere la Germania. Nonostante le condizioni economiche e finanziarie fossero favorevoli, nel 2012 il debito pubblico tedesco è salito al record di 2.166 miliardi di euro, l’81,9% del Pil. Lo ha reso noto la Bundesbank, specificando che rispetto al 2011 il debito è aumentato dell’1,5%, in gran parte per l’impegno tedesco nei meccanismi di stabilità europei. Ci sono altri dati che rilevano un calo dell’ottimismo degli investitori tedeschi, ma anche una diminuzione delle esportazioni e un aumento della disoccupazione. E come se non bastasse uno studio di Bce e Bundesbank rivela che i tedeschi, per quanto riguarda i patrimoni privati, sono tra i più poveri dell’Eurozona. Ieri a far scattare il primo allarme su tutti i mercati europei sono stati gli ultimi dati dell’indice Zew. Elaborato dall’istituto tedesco, rileva il sentimento degli investitori tedeschi nei confronti dell’economia. Ad aprile l’indice ha evidenziato un deciso calo da 48,5 a 36,3 punti. Il dato è risultato peggiore delle attese degli analisti che si aspettavano un valore dell’indice pari a 42 punti, indicando una brusca frenata delle aspettative di crescita economica. «Il calo dell’ottimismo è coerente con i recenti dati macroeconomici al di sotto delle aspettative», ha commentato il Presidente dello Zew, Clemens Fuest. Secondo l’Istituto, tra le cause del deterioramento del sentiment c’è l’incertezza causata dall’irrisolta crisi del debito europeo e soprattutto il calo dell’export tedesco nell’Eurozona e nel resto del mondo. Altro dato che preoccupa il governo di Berlino è quello relativo alla disoccupazione sorprendentemente in rialzo a marzo: i senza lavoro sono aumentati di 13 mila unità, spostando il totale a quota 2,935 milioni. Il dato è peggiore delle stime degli economisti, che si attendevano sì un calo, ma di dimensioni decisamente più contenute (attorno alle 2mila unità). Il tasso di disoccupazione avanza dal 7,3% al 7,4%. Da uno studio del ministero del Lavoro, inoltre, è emerso che in Germania ci sono quasi cinque milioni di persone con un ’minilavoro’ (al 60% donne) che guadagnano appena 450 euro al mese. Un fenomeno non da locomotiva d’Europa.
Infine a confermare che in Germania non si naviga nell’oro ci hanno pensato Bce e Bundesbank.
Secondo le due banche centrali il patrimonio medio di una famiglia tedesca ammonta a 51.400 euro contro i 173.500 di una famiglia italiana e i 182.700 di una spagnola. Tra i motivi che hanno determinato questo risultato c’è da un lato la scarsa propensione dei tedeschi all’acquisto di un immobile. Dall’altro il fatto che l’indagine non include tutte le voci che compongono la ricchezza, come le assicurazioni della sicurezza sociale pubblica.