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 2013  aprile 17 Mercoledì calendario

UNA PILLOLA CURERA’ LA GELOSIA

Otello di Shakespeare atto III. Iago: «Guardatevi, mio signore, dalla gelosia. È il mostro dagli occhi verdi che schernisce. La carne di cui si nutre. Beato vive il cornuto che, certo del suo destino, non ama chi gli fa torto...». Otello: «O infelicità!». Iago: «...Buon Dio, salva le anime di tutta la mia tribù dalla gelosia...». Venezia, 1603. Oggi come allora. Anzi, oggi proprio la follia è stata presa per spiegare i meccanismi d’azione di un’area del cervello che scatenerebbe possessività, gelosia e ossessioni di ogni genere. Fino allo stalking. La sindrome di Otello, appunto, l’ha definita il gruppo di ricercatori italiani dell’università di Pisa che ha lavorato su questi atteggiamenti pseudoamorosi.
Come la ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica CNS Spectrum della Cambridge university press i pazienti malati di gelosia si sono fatti avanti. Per una visita, per una pillola cancella sospetti.
Obiettivo dei ricercatori, guidati da Donatella Marazziti, docente di Psichiatria all’università di Pisa, era quello di individuare lo squilibrio biochimico che riesce, maledettamente, a trasformare un sentimento naturale in una pericolosa patologia. Sono stati osservati pazienti colpiti da disturbi come schizofrenia, alcolismo e morbo di Parkinson: tra questi si riscontra normalmente un’alta incidenza di manifestazioni di gelosia. La risonanza ha dimostrato che la gelosia ossessiva nasce dalla corteccia ventromediale prefrontale, un’area del cervello deputata a processare le emozioni.
ANTIPSICOTICI
«La nostra ricerca - spiega Donatella Marazziti - dimostra che la gelosia merita davvero di essere considerata una categoria a parte, soprattutto nella sua forma violenta». Da qui la richiesta di essere curati. Da qui il credo che bloccando l’eccesso di dopamina con antipsicotici tutto possa essere diverso. Gli psichiatri frenano.
«Ma certo è - commenta Paola Vinciguerra psicologa presidente dell’Associazione Europea di disturbi attacchi di panico - che il numero dei pazienti che chiedono di essere in qualche modo liberati dalla gelosia è in aumento. Gelosia come patologia ossessiva, come segno di un legame che scaturisce emozioni malsane. Sia in chi è geloso sia in chi questa follia la subisce. Controlli su controlli, sospetti, paure di abbandono e circoli ansiosi che, alla fine, portano ad ottenere esattamente ciò che più temiamo». Comportamenti distruttivi e autodistruttivi. «Spesso, chi sta così male - aggiunge Vinciguerra - spinge il partner verso atteggiamenti carichi di sospetto per avere perverse conferme, diciamo amorose, e per ottenere, senza rendersene conto, proprio quello che spaventa e agita di più».
Una volta la gelosia per difendere l’onorabilità oggi molto di più per il terrore della solitudine, dell’abbandono, del lutto emotivo. Ecco pronta un’altra pillola. Che cancella il ricordo che fa male. Via tutti i traumi, la memoria delle violenze, delle aggressioni, delle morti: la pasticca che fa sparire il lutto. Sulla quale da anni lavorano nel Laboratorio di stress traumatico di Tolosa e che, nei giorni scorsi, è tornato a presentare gli esiti della ricerca. «Il propanololo è un medicinale generico conosciuto da una decina di anni - fa sapere Philippe Birmes direttore del Laboratorio francese -. È sempre stato utilizzato per il trattamento di mal di testa o dell’ipertensione. Somministrando questa molecola ai nostri pazienti abbiamo visto che la carica emotiva legata a questi ricordi traumatici diminuiva». Considerando un lutto una mera malattia.
ECCESSO DI ALCOL
E chi dovesse trovarsi ad annegare nell’alcol quel dolore d’abbandono o quella crisi di gelosia? Ecco un’altra pillola. Una anti-sbornia. Dovrebbe agire scomponendo l’alcol nel corpo in maniera più rapida del processo naturale. Nei laboratori dell’University of Southern California hanno inserito due enzimi in una capsula la cui combinazione crea un effetto simile a ciò che avviene nel fegato. Per ora è stata testata su topi. La gradazione alcolica è diminuita in maniera molto più veloce nei roditori che avevano ricevuto la pillola rispetto a quelli che non aveva preso la sostanza.
Gelosia, lutto, voglia di sbornia. Un ingorgo di emozioni, di sentimenti, di paure. Tutto chimicamente sintetizzato, tutto in pillole.