Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  aprile 16 Martedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - IL M5S CANDIDA LA GABANELLI


REPUBBLICA.IT
ROMA - È Milena Gabanelli il candidato del Movimento 5 Stelle, selezionato al termine dei due turni di ’quirinarie’ online. A tarda mattinata la notizia viene diffusa su La Cosa: "È lei a essere arrivata prima". Gli altri candidati in ordine di preferenze ottenute sono: Gino Strada, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Ferdinando Imposimato, Emma Bonino, Gian Carlo Caselli, Dario Fo, Romano Prodi. Sul sito di Beppe Grillo si parla di 48.000 votanti accreditati al primo turno. Ma nessun dato specifico e nessun numero sul voto è stato però diffuso oggi dal movimento. Una questione che all’interno di M5S fa discutere e parlare di mancata trasparenza.
"Quando pensano che tu sia all’altezza di un compito così grande si può solo essere onorati, perché è altamente gratificante", ha detto Milena Gabanelli, commentando la scelta di M5S. La giornalista ha aggiunto di essere "assolutamente commossa e anche sopravvalutata".
Con ogni probabilità però la partita politica con gli altri partiti potrebbe giocarsi sul nome di Rodotà, arrivato terzo in ’classifica’. "Gabanelli è una scelta vincente... Rodotà è un altro nome che deve essere votato", commenta Grillo guardando al Pd, "non lo sappiamo, ma questo è un altro voto spendibile". Infatti, la giornalista di Report nei giorni scorsi aveva fatto capire di non essere interessata. Per ora però il M5S le lascia la porta aperta. Infatti il deputato grillino, Manlio Di Stefano, su facebook scrive: "Attendiamo sua disponibilità".
Grillo: "Quarto scrutinio: "Se arriva vediamo". "Gabanelli e basta, - ha detto oggi Grillo - almeno "alla prima votazione, alla seconda e anche alla terza". E se per l’elezione del Presidente della Repubblica si arrivasse alla quarta, quella in cui la maggioranza ’crolla’ dalla maggioranza dei due terzi a quella assoluta? Beppe Grillo non si sbottona e si limita a dire: "Non so cosa potrà succedere se si arriva alla quarta. Prima stiamo un po’ a vedere cosa scelgono gli altri. Si mormora - ironizza - di gente straordinaria e ne vedremo delle belle in questi 3-4 giorni".
"Bersani voti la Gabanelli". Il capo politico dei 5S poi chiede al leader Pd Bersani di votare la sua candidata al Colle. Se votasse Milena Gabanelli "ci potremmo togliere qualche soddisfazione, potrebbe essere l’inizio chissà di una collaborazione, cominciamo da lì poi vedremo su cose come il conflitto di interessi e i rimborsi elettorali", spiega Grillo che aggiunge: "Ci pensi Bersani, ci pensi...". Una risposta arriva poco dopo a TeleQuirinale, in diretta su Repubblica Tv, quando la parlamentare bersaniana Alessandra Moretti dichiara che è arrivato il momento di iniziare a discutere. "Il Pd continuerà a cercare l’intesa su una figura che raccolga il consenso più ampio possibile", commenta da Largo del Nazareno commentano l’appello di Grillo. Un’idea quella della Gabanelli al Quirinale che sembra incontrare il consenso di Sel. "Da Grillo arriva una novità. Anche importante. Vediamo cosa succede nelle prossime ore, ma è una novità", commentano Nicola Fratoianni e Ciccio Ferrara, parlamentari e dirigenti di Sel, commentano l’appello di Grillo a Bersani.
Il comizio di Grillo. Oggi Grillo, che ieri aveva deciso di chiamarsi fuori dalla rosa dei 10 candidati più votati al primo turno dagli iscritti al M5S, ha parlato in un comizio a Zoppola, in provincia di Padova. Per il leader grillino Gabanelli "è messa contro tutti i poteri forti e fa indagini meravigliose". "E’ un segnale fortissimo: di cambiare immediatamente le cose". "Noi andremo avanti come treni ci stanno massacrando in tutti i modi. La stampa".
Accuse ai partiti. Poi è partito con un lungo j’accuse: "Vengono lì e fanno uno scempio. Vengono con il loro accento emiliano-romagnolo e ci dicono perché non facciamo questo insieme. Hanno cercato di comprare i nostri senatori". "Il Pd voleva la fiducia. Ma questa sinistra non ci ha chiesto di governare con loro, ci ha chiesto il voto". "Li mandiamo a casa tra 6 mesi: se ci date il potere del 50%, se non vi fate prendere in giro, li mandiamo a casa".
L’affondo a Berlusconi. Poi l’affondo a Berlusconi: "Berlusconi è una salma riportata in vita e Roma è il cimitero della democrazia". Secondo il leader del Movimento 5 Stelle "la preoccupazione riguarda il fatto che ci sono ancora svariati milioni di persone che lo hanno votato, mentre lui li prende in giro".
Le reazioni. Immediate le reazioni alle ultime mosse dei grillini. "Anche le ultime dichiarazioni di Grillo dovrebbero far capire a tutti che il movimento da lui fondato, al di là delle intenzioni di chi vi aderisce e soprattutto dei propositi di chi lo vota, ha caratteristiche plebiscitarie e autoritarie che sarebbe un grave errore sottovalutare", ha detto il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi.
Sulla questione del Quirinale, infine, la Lega ha espresso un netto ’No’ all’ipotesi di una candidatura alla presidenza della Repubblica di Romano Prodi, Giuliano Amato, Mario Monti. Sarebbe, invece è ben vista una donna al Quirinale. Lo hanno messo nero su bianco i capigruppo della Lega Nord alla Camera e al Senato, Giancarlo Giorgetti e Massimo Bitonci.
L’ideologo del M5S. Numerosi i commenti alla scelta della Gabanelli. "Non potevamo attenderci di meglio noi che ci battiamo da 3 anni per abbassare l’uso del contante. Gabanelli è una eccezionale rappresentante di un’Italia onesta e con la schiena dritta - dice Geronimo Emili, fondatore No Cash Day - . La sua posizione, inoltre, sul contante e sulla necessità di abolirlo per far fronte alla corruzione, all’evasione e ai costi esorbitanti che richiede la sua gestione, è quella che comunichiamo ogni giorno sia sul blog waroncash.org che una volta l’anno attraverso la manifestazione No Cash Day". "Ha vinto il cuore e non la testa ma è un cuore grande quello del movimento 5 stelle", scrive su twitter Paolo Becchi, professore di Filosofia del diritto e considerato ideologo del M5s, che aggiunge: "La candidatura di Rodotà da parte del M5s vorrebbe dire mettere in estrema difficoltà il Pd.
Fo contro Napolitano. Intanto, dal blog di Beppe Grillo Dario Fo attacca Giorgio Napolitano per la formazione delle commissioni dei saggi, autori - a suo dire - di "un inciucio straordinario". Il premio Nobel vicino al M5S lo definisce un "gruppo degli scelti che si è chiuso dentro un pensatoio sterilizzato tutto stucchi e merletti, riuscendo a non cambiare nulla, anzi producendo il peggio". "Ma importante - aggiunge - è che trovino sicuro accoglimento almeno in due dei tre partiti in gara".

PEZZO DI REPUBBLICA.IT DEL 15 APRILE
ROMA - Beppe Grillo ringrazia ma decide di non partecipare alla votazione finale del Movimento 5 stelle che oggi sceglierà il candidato che entrerà nella finale per il Colle. Lui non sarà tra i 10 nomi del M5S per la corsa al Quirinale. "Bel gesto di responsabilità, da lui non ci aspettavamo niente di meno", è il commento di Roberta Lombardi, capogruppo dei 5 stelle alla Camera, che aggiunge: "Noi voteremo il nostro candidato fino al quarto scrutinio". E da Torino arriva il monito di Gianroberto Casaleggio, che parla a voto aperto al convegno degli imprenditori Confapri: "Il presidente della Repubblica deve essere super partes, possibilmente non politico e che rappresenti tutti gli italiani". Un intervento nel quale alcuni hanno letto la volontà di bloccare il gradimento manifestato dalla rete nei confronti di Emma Bonino e Romano Prodi. Anche se qualche ora dopo è lo stesso co-fondatore a precisare: "Prodi? Noi ci rimettiamo sempre alle decisioni del Movimento, per cui se il Movimento dovesse scegliere Prodi, voteremo lui...".
"Oggi, dalle ore 11 alle 21, sarà possibile votare il candidato alla Presidenza della Repubblica - scrive Grillo sul suo blog - Alla votazione possono partecipare gli iscritti al MoVimento 5 Stelle al 31 dicembre 2012 che abbiano inviato i loro documenti digitalizzati. Io ho deciso di non partecipare alla votazione finale e ringrazio per la stima tutti coloro che hanno fatto il mio nome".
I candidati tra cui scegliere diventano così nove, indicati sul blog in rigoroso ordine alfabetico: "Emma Bonino, Gian Carlo Caselli, Dario Fo, Milena Gabanelli, Ferdinando Imposimato, Romano Prodi, Stefano Rodotà, Gino Strada, Gustavo Zagrebelsky". Domani verrà comunicato il nome più votato che sarà proposto dai parlamentari dei 5 Stelle.
Rinviato incontro M5S-Pd. Doveva tenersi nel tardo pomeriggio di oggi l’incontro tra i capigruppo Pd e Movimento 5 Stelle per verificare le possibilità di eventuali convergenze sull’elezione del Presidente della Repubblica. Ma l’appuntamento, spiega ancora la Lombardi, è stato annullato, poichè i grillini attendono il risultato delle votazioni online per la scelta del loro candidato. L’incontro, riferiscono dal Pd, potrebbe tenersi domani, quando i 5 Stelle avranno concluso la partita quirinarie. Mentre il M5s ha chiesto che la riunione avvenga in streaming.
Becchi, no a nuove consultazioni. Intanto Paolo Becchi, docente di Filosofia del diritto e considerato uno degli ideologi del M5S, interviene nel dibattito interno al movimento dicendo no a nuove consultazioni: "Al nuovo Capo dello Stato spetterà riaprire le consultazioni. E sarà qui che il M5S dovrà dimostrare tutta la sua forza e compattezza e rifiutarsi, in segno di protesta. Il governo se lo facciano loro. Per ora. Il M5S si prepari per il prossimo turno che non tarderà a venire", confida. Quanto ai nomi circolati sino ad ora, Bechi spiega che in caso di vittoria di Prodi alle Quirinarie "io scompaio dalla circolazione. Prodi è la negazione dello spirito del Movimento 5 Stelle".
Il flop di giovedì. La prima votazione online dei 6 Stelle si era svolta giovedì, annullata il giorno successivo perché "oggetto di attacco di hacker. In presenza dell’ente di certificazione - aveva spiegato Grillo sul blog - è stata riscontrata una intrusione esterna durante il voto e siamo riusciti a determinare le modalità con cui è avvenuto l’attacco. Abbiamo deciso di annullare quindi le votazioni di ieri e ripeterle oggi con nuovi livelli di sicurezza".
Le critiche alla "piattaforma chiusa". Sulla vicenda erano fioccate le critiche. Utilizzare per il voto online sul candidato al Quirinale del Movimento 5 Stelle una piattaforma open source e non una "piattaforma chiusa e opaca", è l’appello lanciato su change.org, un sito dedicato alle petizioni, da un gruppo di informatici attivi nella promozione del software libero. Appello rilanciato oggi. "Il merito - scrivono - che va riconosciuto al successo del Movimento 5 Stelle è quello di aver aperto uno squarcio rispetto a un’altra pratica possibile: aperta, partecipativa, digitale, egalitaria". Ma "presentarsi in Parlamento con l’apriscatole, e al contempo far esprimere i cittadini su una piattaforma chiusa e opaca non è compatibile". Perciò per rendere questa "consultazione del tutto rivoluzionaria", concludono, "il codice sorgente della piattaforma dovrebbe essere pubblicato".
Debutto da Vespa. In casa M5S da registrare oggi anche una importante novità. Sembra essere caduto infatti, ma non è chiaro se si tratti solo di un’eccezione, uno stop al divieto di andare ai talk show. Vito Crimi ha partecipato infatti stasera a Porta a Porta. Il capogruppo al Senato ha comunicato però la sua decisione solo all’ultimo momento, creando non pochi disagi ai cronisti, e ha preteso di essere intervistato da Bruno Vespa senza altri ospiti in studio.
Allarme Usa. Intanto dagli Usa arriva un nuovo allarme sulle potenzialità negative del M5S. "Il vero pericolo per l’Europa - scrive il New York Times - è che formazioni come il Movimento 5 Stelle in Italia aumentino, e che gli elettori e i leader dei paesi in difficoltà considerino sempre meno importante l’adesione all’euro".

APPELLO PER RODOTA’ PRESIDENTE COM 101 FIRME

La Costituzione e le trasformazioni del Paese. Il senso politico e sociale delle nuove tecnologie e l’attenzione ai diritti civili. Lo sviluppo e il rinnovamento della democrazia in un passaggio storico che vede in atto, nel Paese, “una trasformazione densa di difficoltà e opportunità”. Parte da questi punti l’appello sottoscritto da centouno esponenti del mondo delle professioni e della cultura per “Stefano Rodotà Presidente della Repubblica”. Perchè “riteniamo che Rodotà incarni fedelmente i valori della nostra Carta Costituzionale”.

Ecco l’Appello per Stefano Rodotà Presidente della Repubblica

Il ruolo del Presidente della Repubblica è una fondamentale garanzia costituzionale e, proprio in quanto tale, è sempre più importante in un contesto politico incerto.

Questa fase storica è, per la nostra Repubblica, particolarmente complessa, perché il paese attraversa una trasformazione importantissima, densa di difficoltà e di opportunità. A deciderne la direzione saranno le scelte che verranno operate nei prossimi mesi e il prossimo Presidente della Repubblica avrà in questo un’importanza determinante.

Gli italiani si chiedono chi potrà svolgere con adeguata sensibilità questa importante funzione.

Tra i molti candidati citati in questi giorni, noi cittadini del mondo delle professioni, della cultura, dell’associazionismo, dei movimenti, uomini e donne di diversa fede politica, sosteniamo Stefano Rodotà.

Da sempre attento al tema dei diritti della persona e della responsabilità, conosce a fondo il senso politico e sociale delle nuove tecnologie, riflette da tempo sulle loro conseguenze nel campo dei diritti e interpreta le opportunità che offrono per un rinnovamento e uno sviluppo della democrazia. Ma non solo.

In perfetta coerenza con tutto questo, negli ultimi anni si è preoccupato di sottolineare un tema essenziale: quello della giustizia sociale e della gestione pubblica dei beni comuni. Rodotà dimostra una straordinaria consapevolezza intorno al fatto che in un momento di gravissima crisi diventano prioritari i diritti alla sopravvivenza. Per questo ha insistito sulla istituzione di un reddito di cittadinanza per tutti.

Rodotà è un laico che rispetta ogni confessione religiosa. Sempre attento alla differenza del pensiero femminile e ai contributi da esso generati, è uomo del dialogo che rifiuta la violenza come strumento per la risoluzione delle controversie.

Noi riteniamo che Stefano Rodotà incarni fedelmente i valori della nostra carta fondamentale.

E il nostro paese ha bisogno di una persona come lui, indipendente, di grande saggezza ed esperienza e con una visione moderna dei problemi, che sia garante della Costituzione italiana ed europea.

Se come supremo garante del nostro assetto costituzionale avremo una figura adeguata ai tempi, gli italiani potranno avere maggior fiducia nel sistema, sapranno che le pulsioni autoritarie potranno essere fermate, la logica dell’”uomo solo al comando” potrà essere vinta.

Vi chiediamo quindi di sottoscrivere questo appello per raccogliere il più ampio consenso intorno a alla candidatura di Stefano Rodotà alla Presidenza della Repubblica e di sollecitare i membri del Parlamento di tenere in conto la voce delle cittadine e dei cittadini italiani.

Qui la pagina per sottoscrivere l’appello.

Questi i nomi dei primi firmatari: Laura Abba, Giovanni Boccia Artieri, Raffaele Barberio, Sofia Basso, Gabriel Benigni, Sara Bentivegna, Marco Berlinguer, Mariella Berra, Vittorio Bertola, Stefano Maria Bianchi, Carlo Blengino, Stefano Bocconetti, Raffaela Bolini, Giuseppe Bronzini, Massimo Brutti, Rosangela Caberletti, Luciano Canfora, Andrea Capocci, Mauro Capocci, Luciana Castellina, Giuseppe Corasaniti, Stefano Corradino, Robert Castrucci, Vanni Codeluppi, Fiorello Cortiana, Stefano Cristante, Umberto Croppi, Domenico D’Amati, Nicola D’Angelo, Fiorella De Cindio, Giulio De Petra, Tana De Zulueta, Juan Carlos De Martin, Santo Della Volpe, Ettore Di Cesare, Arturo Di Corinto, Vittorio Emiliani, Massimo Esposti, Antonello Falomi, Tommaso Fattori, Marisa Fiumanò, Carlo Formenti, Francesca Fornario, Anna Carola Freschi, Tommaso Fulfaro, Domenico Gallo, Filippo Giannuzzi, Alessandro Gilioli, Giuliano Girlando, Alex Giordano, Beppe Giulietti, Sandro Gobetti, Leda Guidi, Nello Iacono, Antonello Impagliazzo, Raniero La Valle, Riccardo Luna, Betto Liberati, Fiorella Mannoia, Gianfranco Mascia, Flavia Marzano, Loris Mazzetti, Enrico Menduni, Angelo Raffaele Meo, Claudio Messora, Fulvio Molena, Fausto Napolitano, Maso Notarianni, Ugo Onelli, Federico Orlando, Gianni Orlandi, Ottavia Piccolo, Marco Quaranta, Mauro Paissan, Flavia Perina, Antonio Pizzinato, Luca Poma, Giovanni Razza, Marco Ricolfi, Anthony Rimoli, Carla Ronga, Giulia Rodano, Claudio Rossoni, Ernesto Maria Ruffini, Laura Sartori, Fulvio Sarzana, Marcella Secli, Giovanna Sissa, Guido Scorza, Luca Telese, Tommaso Tozzi, Carlo Testini, Nicola Tranfaglia, Luca Tremolada, Marco Trotta, Stefano Trumpy, Francesco Tupone, Luigi Vernieri, Vincenzo Vita, Carlo Von Loesch, Felice Zingarelli.

CORRIERE.IT
Milena Gabanelli. Una donna e una giornalista, conosciuta da tutti per le sue inchieste e per la sua tenacia nella lotta agli sprechi della politica. «Una signora, che lotta contro i poteri forti», come la definisce Grillo. È questo il candidato alla presidenza della Repubblica scelto dagli iscritti del Movimento Cinque Stelle. Ed anche il nome su cui Grillo manda un preciso messaggio al Pd: «Bersani, la voti e questo potrebbe essere l’inizio di una collaborazione».
LE PREFERENZE E I NUMERI - Sconosciuto ancora il numero delle preferenze ottenute. Per il momento è dato solo sapere che al secondo posto c’è Gino Strada. Poi: Stefano Rodotà, Zagrebelsky, Imposimato, Bonino, Gian Carlo Caselli. Mentre alle ultime due posizioni si trovano Prodi e Dario Fo. Altro dato noto è quello degli aventi diritto, comunicato dopo il primo turno della consultazione on-line, che sono 48.282.
LA RISPOSTA - La giornalista ha commentato così la notizia: «Quando pensano che tu sia all’altezza di un compito così grande si può solo essere onorati, perché è altamente gratificante». Gabanelli si dice «assolutamente commossa e anche sopravvalutata». Poi però aggiunge «In merito alla candidatura quando i proponenti mi chiederanno però risponderò».
«CHISSA’ COSA DIRA’ ADESSO DI PIETRO» - Grillo scherza sul nome della Gabanelli riferendosi alla inchieste di Report che di fatto hanno affossato la carriera politica del leader dell’Idv: «Chissà cosa dirà adesso Di Pietro». E, ancora, «Te la immagini la Gabanelli che va da Obama? Poi fa un’inchiesta...». Parlando in un comizio a Zoppola, in provincia di Pordenone, Grillo comunque si dice contento delle candidature uscite dalle Qurinarie. «Il nome della Gabanelli è un segnale fortissimo di cambiamento». «Gabanelli, Gino Strada, Stefano Rodotà. Sono nomi cui non siete abituati, inconsueti, sono nomi della società civile, non hanno 80, 90 anni, non sono costituzionalisti, che qua siamo l’unico Paese al mondo dove ci vuole un costituzionalista per capire la Costituzione».
«NON HA MAI FATTO INCIUCI CON BERLUSCONI» - In un videomessaggio mandato in onda su La Cosa Grillo manda un messaggio ben preciso a Berlusconi: «Io spero che Milena Gabanelli accetti e volevo dare un consiglio a Bersani. Senza ironie, senza battute. Seriamente. Potrebbe essere un punto di incontro: voti la Gabanelli anche lei. Voti una signora che ha sempre fatto bene il suo lavoro». Il motivo, secondo il portavoce del M5S? «La Gabanelli è una che non ha mai fatto inciuci con Berlusconi, un miracolo di questi tempi....Ci pensi Bersani, ci pensi. Potrebbe essere veramente l’inizio di una, chissà, collaborazione. Provi. Provi a votarla. E cominciamo da lì. Poi vedremo: rimborsi elettorali, legge anti corruzione, incandidabilità di Berlusconi. Magari troveremo una convergenza. Se non con lei, con i giovani del PD. Grazie per l’ascolto».
LA REPLICA (NON UFFICIALE) DEL PD - Un messaggio ribadito anche durante il secondo comizio della giornata. «Caro Bersani, te lo dico di cuore, di tenerezza, non ti prendo più per il culo, non ti chiamo più Gargamella: siamo a disposizione, a disposizione per cambiare. Ci serve un segnale». Da una fonte molto vicina a Bersani arriva però un rifiuto, seppur non ufficiale: «La Costituzione vale per tutti. Vale il metodo dei 2/3 nelle prime votazioni. E se ognuno si vota la propria bandierina fin dalla prima votazione non si trova il candidato comune. Così non va bene», conclude la fonte molto vicina a Bersani.
L’ALTERNATIVA RODOTA’ - Sia quel che sia, Grillo tira dritto: «Amato è stato il cassiere e il tesoriere di Craxi per 10 anni insieme a Berlusconi. Con la sua candidatura si stanno suicidando». E se Milena Gabanelli non dovesse accettare la candidatura grillina al Quirinale, ci sarebbe «Gino Strada», un’altra «persona al di fuori della politica con una buona reputazione». Ma, soprattutto, ci sarebbe «Rodotà, perfetto, spendibile dalla sinistra». Un nome che deve essere votato, insomma.
DOPO PRODI E STRADA - Dopo il ritiro dello stesso Grillo in lizza per le Quirinarie erano rimasti 9 candidati: Bonino Emma, Caselli Gian Carlo, Fo Dario, Gabanelli Milena Jole, Imposimato Ferdinando, Prodi Romano, Rodotà Stefano, Strada Luigi detto Gino, Zagrebelsky Gustavo. Nomi della politica e non solo. Sui quali nei giorni scorsi c’è stato ampio dibattito all’interno del Movimento, dopo che la candidatura di Prodi era stata data per gradita a Casaleggio e Grillo. Uno scenario che però lo stesso Casaleggio ha reso impraticabile, affermando a margine di un incontro con i piccoli imprenditori, che il candidato dovesse essere un nome al di fuori della politica. Non solo. Nei giorni scorsi non sono mancate le polemiche per un presunto attacco hacker denunciato da Grillo, dopo il quale gli attivisti sono stati invitati a rivotare. Il tutto sempre sul blog di Beppe Grillo.
RIUNIONI E VOTAZIONI - E se gli scenari rimangono dunque aperti, in attesa di una risposta di Gabanelli, nel frattempo i Cinque Stelle convocano una riunione per fare il punto politico in vista delle votazioni per il Colle, che cominceranno giovedì mattina. E soprattutto in vista della IV votazione, nella quale il quorum si abbassa e i voti del M5S possono diventare determinanti.


Società
ROMANZO CAPITALE - del 14 aprile 2013
Paolo Mondani

Un’inchesta che assomiglia a un film noir. Solo che è tutto vero. I subappalti per la metro C infiltrati dalle mafie; la nuova banda della Magliana che entra negli affari che contano; i mille consulenti del Comune, i debiti milionari delle municipalizzate; lo scandalo delle tangenti sui filobus. E tanti omicidi. Non è Romanzo Criminale, questa è la Roma vera degli ultimi anni.